RECOVERY FUND, SALVINI LO DEMOLISCE: “UNA FREGATURA”

Meloni (FdI): "Conte è' tornato a casa con meno sussidi e più condizionalità". Tajani (FI): "Europa più solidale rispetto al 2008"

L’accordo raggiunto dai leader europei circa il Recovery Fund ed il Bilancio UE, non va proprio giù al leader della Lega, Matteo Salvini che ieri, nel corso di una conferenza stampa, lo ha letteralmente demolito per quel che riguarda l’Italia.

“Ci adopereremo per evitare una fregatura che si intravede grossa come una casa in fondo al tunnel”, ha tuonato il Segretario del Carroccio. “Stiamo parlando di soldi prestati che arriveranno se va bene fra un anno – ha aggiunto -, solo e soltanto se l’Italia farà le riforme in pensioni, lavoro, giustizia, sanità e istruzione richieste dall’UE”.

“Tradotto – ha spiegato Salvini – ti presto dei soldi se torni alla legge Fornero e se metti una patrimoniale. Noi vigileremo perché così non sia. Va restituito coi versamenti annui che l’Italia versa all’UE. Non c’è nessun regalo per nessuno, è un prestito. E’ una resa mani e piedi senza condizioni”.

Meno duro ma pur sempre critico il commento della presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. “Conte è uscito in piedi ma poteva e doveva andare meglio. E’ stato sbagliato dare per acquisiti i 500 miliardi di sussidi proposti da Merkel e Macron e poi aprire a un taglio in cambio di zero condizionalità. E’ tornato a casa con meno sussidi e più condizionalità. Gli riconosciamo di essersi battuto per contrastare le pretese egoistiche dei Paesi nordici ma il risultato finale purtroppo non è quello che speravamo”, ha affermato la leader di FdI. “I ‘frugali’ – ha detto ancora la Meloni – ottengono il ridimensionamento del Recovery Fund, mantengono e addirittura aumentano privilegi inaccettabili e anacronistici. Per l’Italia si conserva un livello accettabile di sussidi a fondo perduto ma in compenso rischiamo di perdere molti miliardi su altre voci del bilancio pluriennale. E, a monte, nessuna revisione degli assetti europei che penalizzano in modo strutturale l’Italia e la sua economia. Vengono rinviate a data da destinarsi tutte le tasse sui colossi extraeuropei e la finanza speculativa ma viene introdotta una tassa sulla plastica di 80 centesimi al chilo dal 1 gennaio 2021: un salasso per migliaia di imprese, con il rischio che i costi si riversino fino alle famiglie”.

“Ma quello che ci preoccupa di più è che non solo queste risorse arriveranno a primavera 2021 inoltrata ma che per spenderle dovremo comunque passare dalle forche caudine dei Rutte di turno: non si chiama ‘diritto di veto’ ma il ‘super freno di emergenza’ funzionerà allo stesso modo. Si rischia un inaccettabile commissariamento delle scelte di politica economica di una nazione sovrana. Difenderemo la nostra sovranità strenuamente e ci auguriamo che da questo momento in poi il governo voglia fare lo stesso”, ha rimarcato l’ex Ministro.

Posizione diversa da Forza Italia che vede di buon occhio l’accordo raggiunto al vertice europeo. Il Vicepresidente degli Azzurri, Antonio Tajani, ha espresso soddisfazione per il fatto che “l’Europa si sia dimostrata più solidale rispetto al 2008”. “C’è stata la resistenza di alcuni Paesi e questo deve farci riflettere sul futuro”.

Parlando poi dai microfoni di ‘Radio Anch’io’, Tajani ha voluto ricordare che adesso “l’Italia dovrà essere in grado di avere i soldi che sono a disposizione; l’Italia deve dare il meglio di sé per presentare delle riforme valide”.

“Rimane il problema del MES – ha aggiunto l’esponente forzista -, io credo che si debbano utilizzare quei soldi che sono disponibili sin da ora per riformare la sanità e per risolvere il problema della cassa integrazione. Abbiamo bisogno di immettere liquidità sul mercato e prepararci ad una possibile ondata di ritorno del Covid-19. Dobbiamo valutare anche i flussi migratori, abbiamo visto che i clandestini arrivati in Italia erano in gran parte affetti da coronavirus”.

Antonio  Marino

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