RIAPERTURE DEL 18 MAGGIO: LE REGIONI DIVISE TRA ENTUSIASMI, PERPLESSITA’ E TIMORI

Zaia soddisfatto dell'accordo con il Governo. Fontana esprime prudenza. Forse, dal 18 maggio sarà possibile tornare a vedere gli amici ma alcuni ministri si oppongono

La data del 18 maggio, momento in cui, almeno per quanto riguarda il Governo, si potrà dare il via libera alle riaperture di di negozi, bar e ristoranti, è sempre più vicina. Il momento è quanto mai delicato: se si sbaglia qualcosa, se la curva dei contagi da COVID-19 dovesse tornare a crescere, Palazzo Chigi è pronto a ripristinare immediatamente il lockdown.

Il dibattito è ancora aperto ed al momento, non ci sono certezze su come le attività commerciali dovranno regolarsi: soltanto un fascicolo redatto dall’ISS e dall’INAIL sul quale gli esperti lavorano per stilare le linee-guida che Roma dovrà comunicare alle Regioni, nominate quali responsabili uniche del successo come dell’insuccesso.

Ed è proprio tra le Regioni che si evincono gli atteggiamenti più diversi, tra chi si lascia coinvolgere dall’entusiasmo, chi è perplesso sulla possibilità di un congelamento dell’IRAP e chi invece, ha una linea di prudenza più che comprensibile.

Il Governatore della Lombardia, Attilio Fontana, è molto più che cauto. Ieri mattina, intervenendo alla trasmissione ‘Mattino 5′, parlando delle riaperture di negozi, parrucchieri, centri estetici, bar e ristoranti, ha dichiarato: ” “Entro giovedì penso di dare una risposta che sia positiva o negativa”.”Dal 18 maggio i negozi riaprono per scelta del Governo, prima di allora noi dovremo ricevere le linee guida che devono essere inviate dal Governo tramite l’INAIL – ha speigato Fontana -, a quel punto incroceremo le linee guida con i dati epidemiologici e avremo la possibilità a livello territoriale di fare valutazioni chiedendo eventualmente di riaprire qualche attività in più”. “E’ ovvio – ha aggiunto Fontana – che il nostro interesse sarà prima di tutto di valutare le condizioni e i numeri dell’epidemia” e ” prima di fare qualsiasi valutazione voglio vedere i numeri: se vanno come nelle ultime 2 settimane” con un contagio “in discesa e soprattutto tra qualche giorno inizieremo a vedere gli effetti della riapertura del 4 maggio e fosse positivo, credo che si potrà pensare di riaprire qualche attività”.

Il presidente della Regione Liguria e vice presidente della Conferenza delle Regioni, Giovanni Toti, sempre ieri a Radio Capital ha affermato: “Ho visto che nel nuovo decreto del Governo c’è il blocco dell’IRAP, cosa buona e giusta, ma dall’IRAP le Regioni traggono un pezzo del loro bilancio con cui si pagano gli stipendi anche dei medici e degli infermieri che ci hanno curato dal Covid-19, se il Governo blocca l’IRAP deve dare alle Regioni i soldi per pagare medici e infermieri”. Toti ha evidenziato inoltre che con il crollo del trasporto pubblico a seguito dell’epidemia, “alle Regioni mancano almeno due-tre miliardi di euro al netto delle Regioni a statuto speciale, non abbiamo ancora un cifra definitiva complessiva”. E’ verosimile secondo Toti che il prezzo dei biglietti del trasporto pubblico possa aumentare, a causa della crisi venutasi a creare. “In un mondo che deve girare meno in automobile non potremo caricare sui cittadini tutto questo, un aumento dei biglietti per tenere in equilibrio i conti ci potrebbe anche essere, mi auguro che il Governo metta mano. – si augura Toti – La prova vera del TPL non c’è ancora stata, sta crescendo prudentemente la richiesta dei cittadini. Il trasporto pubblico andrà rivisto, penso al car sharing, ai motorini e alle bici elettriche magari nella forma dello sharing”.

Toti, successivamente, ai microfoni di Radio24, ha dichiarato: “Sulla riapertura della mobilità interregionale il Ministro Boccia ci ha detto ‘prendiamoci ancora una settimana prima di cominciare una valutazione’, certamente non riaprirà il 18 maggio, forse il 25 maggio, più probabile il primo giugno”. “Il 18 maggio il Governo suggerirà la riapertura del commercio al dettaglio in tutto il Paese, molte Regioni compresa la Liguria annunceranno la riapertura di parrucchieri, estetisti e in parte anche della ristorazione, la Liguria auspico sia tra queste”, ha aggiunto.

Per quanto riguarda l’Emilia-Romagna, la Regione si è detta pronta alla riapertura del 18 maggio per negozi, bar, ristoranti, parrucchieri, estetisti, tatuatori, a partire ed anche spiagge, “sempre rispettando le norme di sicurezza”. In questi giorni “termineranno i lavori dei tavoli tecnici chiamati a definire i protocolli di sicurezza per il riavvio delle diverse attività ora sospese, nel rispetto delle linee guida nazionali”, hanno aggiunto dalla Regione.

Più che soddisfatto il Governatore del Veneto, Luca Zaia. “Considero positivo il confronto con il Governo di ieri sera (lunedì ndr). E’ passata la linea che io e altri colleghi abbiamo proposto: il Governo per il 18 faccia scelte di base, standard per tutti, poi deleghi alle Regioni”. “Al presidente Conte – ha aggiunto – ho detto: siamo lo spartiacque tra l’ordine e il disordine; fare il percorso assieme vuol dire ordine, non farlo assieme il disordine. La nostra idea, se ci saranno i presupposti sanitari, è aprire da lunedì tutto quello che è possibile aprire”.

In Piemonte, il Governatore, Alberto Cirio e la giunta “valuteranno la scelta delle date dopo il confronto con il ministero della Salute nei prossimi giorni, alla luce dei dati del monitoraggio. In base a questi verranno stabilite le linee guidata per la riapertura e su quali regole per il Piemonte”. Ad affermarlo, la portavoce del presidente piemontese.

Infine, da Palazzo Chigi trapela una possibilità: quella che con il 18 maggio possa essere concesso anche il poter rivedere gli amici, eliminando così la limitazione che all’oggi consente soltanto le visite ai congiunti. Il tema è nel dibattito tra Governo e maggioranza ma non trova accordo per la posizione contraria di alcuni ministri.

Antonio Marino

Foto: ANSA

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