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Serie A: Inter sprecona, con il Sassuolo finisce 3-3. Atalanta e Roma vincono in rimonta su Lazio e Sampdoria

Serie A

Il mercoledì di campionato regala gol a grappoli e continui ribaltamenti nell’arco dei novanta minuti. L’Inter si fa raggiungere nel finale dal Sassuolo sul 3-3 dopo essere stata due volte in vantaggio; l’Atalanta rimonta due gol alla Lazio e si impone per 3-2. Analogamente, la Roma, andata sotto di un gol contro la Sampdoria, coglie il successo finale per 2-1.

Inter-Sassuolo 3-3. A San Siro Inter e Sassuolo danno vita ad una partita molto intensa. Gli emiliani scendono in campo con un ottimo piglio e soprattutto con la convinzione di poter tornare a casa con dei punti; e infatti trovano il vantaggio dopo appena quattro minuti dal fischio d’inizio. Djuricic, uno dei migliori tra i neroverdi, elude tre centrocampisti nerazzurri ed offre a Caputo un pallone d’oro per l‘1-0. Sempre il Sassuolo ha almeno un altro paio di occasioni per raddoppiare con Berardi; eppure, sul finire del primo tempo, l’Inter riesce prima a pareggiare e successivamente a portarsi in vantaggio. Il pareggio arriva al 40° su rigore concesso per fallo in area da parte di Boga su Skrinjar; e dal dischetto Lukaku spinge in rete in pratica l’unica occasione da rete dei nerazzurri fino a quel momento. Biraghi, poi, in pieno recupero ribalta il risultato con un preciso sinistro sotto la traversa. Nella ripresa succede di tutto. Prima Gagliardini sbaglia clamorosamente calciando sul palo a porta sguarnita. Quindi Young regala il rigore del pareggio agli emiliani, intervenendo sciaguratamente all’81° su Muldur; dal dischetto Berardi non fallisce, pur eseguendo in modo tutt’altro che impeccabile. Ma non è ancora finita: all’86° Defrel dorme e Borja Valero ne approfitta spuntando sul secondo palo e depositando il 3-2 alle spalle di Consigli. Ma all’89° arriva il pareggio definitivo per gli uomini di De Zerbi ad opera di Magnani in mischia. Per Conte si allontanano i sogni di gloria in chiave scudetto, con la Juventus che ora dista 8 lunghezze; l’allenatore nerazzurro, peraltro, non sarà in panchina domenica sera contro il Parma perché, diffidato, si è fatto ammonire per un gesto di stizza.

Atalanta-Lazio 3-2. A Bergamo le due squadre disputano una partita spumeggiante realizzando ben tre reti già nei primi 45 minuti. Gli ospiti vanno in vantaggio dopo appena 5 minuti grazie all’autorete di De Roon, che beffa il proprio portiere nel tentativo di evitare che il pallone pervenga a Jony; poco prima per gli orobici Zapata aveva sbagliato una sorta di rigore in movimento. All’11° arriva il raddoppio biancoceleste con la bellissima rete dalla distanza di Milinkovic-Savic, con il destro del serbo che, servito da un assist di Luis Alberto, non lascia scampo a Gollini. Al 26° Immobile calcia di poco a lato un pallone molto invitante, poi gli orobici si svegliano ed iniziano a prendere un po’ di iniziativa; due minuti dopo infatti è Strakosha ad opporsi a Gomez mettendo la palla in angolo. Al 31° il tiro di Malinovskyi viene nuovamente deviato dal portiere laziale. Al 38° l’Atalanta riesce a dimezzare lo svantaggio grazie ad una splendida rete di testa di Gosens. Nel secondo tempo succede davvero di tutto: prima arrivano due occasioni per i bergamaschi con Freuler e Djimsiti, poi è la volta della Lazio che cerca di mantenere la calma e replicare. Al 66° arriva però il goal meraviglioso di Malinovskyi, la cui splendida legnata lascia Strakosha impotente. All’80°, infine, Palomino stacca alto ed approfitta delle incertezze multiple di Strakosha e della difesa biancoceleste, insaccando la palla dell’insperato 3-2. La Juventus può quindi scappare a +4 punti dalla Lazio; per l’Atalanta, che è quarta a 54 punti, arriva la conferma di essere una squadra molto solida e ben orchestrata da Gasperini, ieri assente per squalifica.

Roma-Sampdoria 2-1. All’”Olimpico” entrambe le squadre scendono in campo a viso aperto, con il primo tempo che finisce a favore dei blucerchiati. Prima però Audero si oppone con efficacia nell’ordine a Dzeko, Pastore e Mkhitaryan. Dopo un’azione in solitaria di Pastore, ancora neutralizzata dal portiere doriano, i liguri vanno in vantaggio all’11° grazie a Gabbiadini; Diawara infatti commette una follia in disimpegno, l’attaccante blucerchiato ne approfitta aggirando Mirante e battendolo di sinistro. Al 28° Jankto coglie il palo, mentre al minuto 31 Veretout segna il pari, ma il goal viene annullato per un precedente fallo di mano di Perez. Passano due minuti ed è ancora Gabbiadini ad impensierire la retroguardia giallorossa lavorando il pallone per Depaoli, a cui Mirante si oppone con i pugni; la stessa scena si ripete poi con gli stessi protagonisti al 42°. Nella ripresa i giallorossi prendono in mano il pallino e ricominciano a giocare sul serio; e i gol arrivano grazie alla doppietta di Edin Dzeko che ribalta il risultato maturato nel primo tempo e fa tornare a sorridere i tifosi giallorossi. Prima però è Mkhitaryan, al 49°, a sfiorare il pari calciando una fucilata di sinistro, con la palla che sibila vicinissima al palo. Poi Fonseca indovina i cambi: dentro Zappacosta, Cristante e Pellegrini, fuori Peres, Diawara e Pastore; ed è proprio dal piede di Pellegrini che al 64° arriva l’assist per Dzeko, il cui sinistro al volo manda la palla nel sacco. La Roma, galvanizzata dal pari, sente di poter osare di più e all’85° Dzeko trasforma in oro un lungo lancio di Cristante, facendo centro di destro. La Roma sale così a 48 punti e resta agganciata al treno per l’Europa; per la Sampdoria, che con 26 punti ha una sola lunghezza di margine sul terzultimo posto, la salvezza resta un’impresa complicata.


Donatella Swift

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Redazione La Voce

Quotidiano d'informazione e cultura nazionale ed internazionale, fondato nel 2014

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