Calcio Serie A

Serie A: vincono Cagliari, Napoli, Parma e Torino. Stasera big match Atalanta-Lazio, Inter con il Sassuolo, Roma con la Samp 

Serie A 

Il campionato di calcio di serie A prosegue la propria marcia di recupero ad un ritmo forsennato e con cadenza quotidiana; nei quattro incontri disputati ieri vincono Napoli (2-0 a Verona), Cagliari (1-0 in casa della SPAL), Parma (4-1 al Genoa in trasferta) e Torino (1-0 in casa dell’Udinese). Questa sera Inter-Sassuolo, Atalanta-Lazio e Roma-Sampdoria livelleranno tutte le squadre a 27 partite giocate.

SPAL-Cagliari 0-1. Arrivano una vittoria al fotofinish per il Cagliari e il primo successo per Zenga da quando è alla guida degli isolani. Il goal partita è di Simeone  in pieno recupero, al minuto 93. Dopo un primo tempo finito in parità e con ritmi molto bassi, come del resto in quasi tutte le partite disputate dalla ripresa del campionato. La gara è comunque molto sentita dalle due squadre, come testimoniano i numerosi cartellini gialli. La squadra di Di Biagio si rende subito pericolosa dopo cinque minuti con un colpo di tacco di Vicari che finisce di pochissimo fuori; dall’altra parte arriva un’occasione per Rog su punizione al 27°, ma il suo connazionale Letica, all’esordio in A, neutralizza una palla insidiosa, soprattutto perché la barriera della SPAL si era aperta lasciando un pericoloso spiraglio. Ci prova anche Strefezza nel finale, su invito di Petagna, ma la palla si spegne di poco alta. Nella ripresa le due squadre continuano a studiarsi, ma le occasioni arrivano nel finale; dapprima è la SPAL all’84° ad andare vicina al vantaggio, con Olsen (preferito a Cragno) che si oppone all’improvvida scivolata del proprio compagno Cerri. Subito dopo Petagna ha sui piedi un’ottima chance, ma pensa più alla potenza che alla precisione, con il risultato che la palla finisce alle stelle. Il blitz finale del Cagliari però non lascia scampo a Letica, pur bravissimo a respingere un tiro di Rog, sempre molto attivo; la palla infatti arriva comunque a Joao Pedro, che da posizione defilata crossa per Simeone, il quale insacca da distanza ravvicinata. Per la SPAL la sconfitta complica ulteriormente una situazione già di per sé caotica in chiave salvezza, mentre il Cagliari respira una boccata di ossigeno.

Hellas Verona-Napoli 0-2. Una rete per tempo – sempre nel finale di frazione – firmate da Milik e Lozano, ed il Napoli torna a brillare. La luce che illumina i partenopei dalla vittoria nella finale di Coppa Italia contro la Juventus e l’entusiasmo trascinatore di Gattuso consentono agli azzurri di aggiudicarsi un importante incontro e di continuare a guardare con ottimismo all‘ingresso in Europa. Il Verona presenta due novità rispetto alla gara vinta con il Cagliari; una è obbligata, con Zaccagni in campo per lo squalificato Borini, e l’altra è frutto di una scelta di Juric, che preferisce Veloso a Badu. Al 18° arriva il primo tentativo del Napoli con un tiro di Zielinski, ma Silvestri è attento. Passano 4 minuti e Zaccagni crossa per Faraoni, che a sua volta passa a Verre, stop di petto, ma tiro alto. Un’altra occasione per gli scaligeri matura al 29°, quando Ospina respinge la conclusione di Di Carmine. È però il Napoli ad andare in vantaggio al minuto 38; su calcio d’angolo di Politano, Milik stacca ed insacca. Ad una manciata di secondi dalla fine del primo tempo Veloso costringe poi Ospina in angolo. Dopo nemmeno un minuto della ripresa Faraoni sbaglia un intervento, favorendo Allan, il cui tiro incontra l’opposizione di Silvestri. Lo stesso Faraoni poco dopo il quarto d’ora segna il pareggio, ma la rete viene annullata dal VAR per fallo di mano di Zaccagni in scivolata, appena prima di effettuare il cross per Faraoni. Proprio al 90° arriva infine il raddoppio dei partenopei, con Lozano che sul secondo palo beffa Silvestri, colto impreparato sul cross di Ghoulam. Il Napoli sale così a 42 punti ed è sesto, mentre il Verona, con quattro punti in meno, resta di poco fuori dal discorso Europa.

Genoa-Parma 1-4. Cornelius si conferma bestia nera per il Genoa, mettendo a segno una tripletta, esattamente come nel girone di andata. Il primo tempo è di marca decisamente emiliana, con un perentorio 0-2 costruito grazie alla doppietta di un Cornelius in versione superlativa ed al rigore parato da Sepe a Criscito poco prima del raddoppio parmigiano. Il Genoa denota gravi amnesie nella fase difensiva, particolare che sicuramente non aiuta in chiave salvezza; il Parma invece continua macinare punti per cercare di arrivare in zona Europa, lontana soltanto tre lunghezze. Il Parma è subito pericoloso al 14° con Kulusevski che però calcia fuori da buona posizione. Al 18° gli ospiti si portano in vantaggio grazie ad una ripartenza centrale di Gervinho che allarga per Hernani, il cui cross basso a centro area viene deviato da Perin, la palla perviene a Cornelius che ben appostato sul secondo palo regala il vantaggio alla squadra ospite. Al 26° Gervinho riceve palla, ma la sua conclusione è decisamente sballata; il Genoa dispone poi della grande chance di pareggiare al 28°, grazie al calcio di rigore concesso per fallo di mano di Iacoponi, ma Criscito si fa parare il rigore da Sepe, che indovina l’angolo giusto e devia la palla sul palo. Al 33° arriva il raddoppio di Cornelius, su imbeccata di Laurini, e Perin stavolta non può nulla sul diagonale del centravanti ducale. Nella ripresa il Parma suggella il risultato andando ancora in goal due volte, ma subendo la rete della bandiera da Iago Falque, subentrato ad inizio secondo tempo, che segna su rigore al 59° dopo che Cornelius, sei minuti prima, aveva realizzato il tris grazie ad una splendida torsione su cross di Laurini; a chiudere i conti arriva poi la quarta rete di Kulusevski all’87°, che scaglia in porta un potente sinistro. Sul Genoa, terzultimo con 25 punti, cala una notte fonda; per il Parma invece il risultato porta all’aggancio al Milan al settimo posto in classifica con 39 punti.

Torino-Udinese 1-0. Il Torino torna a sorridere e batte in chiave salvezza un’Udinese tutt’altro che arrendevole, ma non abbastanza cattiva in avanti. A Torino finisce 1-0 grazie al bellissimo goal di Belotti, ma con l’Udinese che in precedenza aveva collezionato almeno tre occasioni nitide da rete. In particolare, i bianconeri sono pericolosi già al 13°, con Sema che irride De Silvestri e centra per Nestorovski, il cui prolungamento favorisce Stryger Larsen, abile ad anticipare Merengue e a calciare verso la porta da pochi metri, cogliendo l’esterno del palo alla destra di Sirigu. Tre minuti dopo il Torino trova il vantaggio, Edera galoppa per quaranta metri palla al piede prima di passare a Belotti, che di sinistro fulmina Musso. Passano dieci minuti e Fofana ci prova da fuori, ma Sirigu è attento e devia in angolo. Al 30° Edera va in rete, ma l’arbitro Maresca aveva precedentemente fischiato un fallo a carico di Zaza, in realtà incolpevole. Al 43° c’è un’altra occasione per l’Udinese con De Maio, ma Sirigu nuovamente vigila e para. Nella ripresa la musica in sostanza non cambia, con l’Udinese che trova in Sirigu un ostacolo insormontabile e con Belotti che dal canto suo non riesce a sfruttare alcune azioni, come sul finale del match, quando sulla sua strada trova Musso, stavolta bravo a non farsi sorprendere. Il Torino ritrova una vittoriache mancava da gennaio e sale a quota 31 punti; l’Udinese, che sicuramente non sfigura – come del resto conferma la sconfitta striminzita – resta invece a 28 punti e deve inoltre far fronte al brutto infortunio al ginocchio subito da Mandragora, costretto ad uscire al 54°.


Donatella Swift

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Redazione La Voce

Quotidiano d'informazione e cultura nazionale ed internazionale, fondato nel 2014

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