Politica

SFIDUCIA A BONAFEDE: IL MINISTRO SI SALVA MA IL GOVERNO SCRICCHIOLA

Renzi, malvolentieri, vota contro le mozioni di sfiducia mentre Marcucci (PD), avverte il Governo: "Serve discontinuità rispetto all'Esecutivo precedente"

L’Aula del Senato ha respinto le due mozioni di sfiducia contro il Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, presentate dal Centrodestra e da Emma Bonino (+Europa). La prima è stata bocciata con 160 voti contrari, 131 favorevoli ed un astenuto; la seconda ha incassato 158 No, 124 Sì e 19 astensioni.

Il Ministro si è dichiarato soddisfatto del risultato conseguito ma ne ha approfittato anche per togliersi qualche sassolino dalla scarpa, dopo le dichiarazioni di Matteo Renzi che comunque, ob torto collo, ha deciso di votare contro la sfiducia. Il leader di Italia Viva, nelle ore precedenti al voto aveva mosso parole d’accusa verso il Guardasigilli per un suo eccessivo atteggiamento giustizialista. Alle parole di Renzi, Bonafede ha replicato:  “Ho sempre rigettato l’idea di una giustizia divisa tra giustizialismo e garantismo. La stella polare è la Costituzione”. “L’importante è che la maggioranza abbia trovato una sintesi”, ha aggiunto in conclusione.

Nel corso del suo intervento a Palazzo Madama, Bonafede aveva detto: “Quando si giura sulla Costituzione si decide di essere in tutto e per tutto uomo delle istituzioni. In queste ultimi 3 settimane si è alimentato fuori da qui un dibattito fatto di illusioni e illazioni ma essendo uomo delle Istituzioni ho risposto molteplici volte portando avanti la forza e l’evidenza dei fatti”.

Renzi, in Aula non ha mancato di sottolineare che, pur votando contro le mozioni, riconosceva “al Centrodestra e Emma Bonino di aver posto dei temi veri” contro il giustizialismo del Movimento Cinque Stelle. Poi, rivolgendosi direttamente al presidente del Consiglio,  Giuseppe Conte, il leader di Italia Viva ha affermato: “Le mozioni non erano strumentali. Non ci interessa un Sottosegretario ma sbloccare i cantieri. Quando portiamo delle idee non stiamo cercando visibilità”.

La difesa di Bonafede è stata assunta dal Senatore pentastellato, Avvocato Gianluca Perilli. “Come avete il coraggio di farci la lezione sulla trattativa Stato-mafia? Di Matteo e Bonafede stanno dalla stessa parte per fare andare avanti il Paese nella giusta direzione. Il ritorno in carcere dei boss smentisce tutte le congetture dell’opposizione”. Ed ancora: “Bonafede è stato posto alla gogna mediatica. Siamo ad un attacco a tutto il Governo che risponde con la propria presenza compatta in questa Aula. Ma non sarete voi della opposizione a farlo cadere, semmai i cittadini con il voto”. Perillo ha poi accusato l’opposizione di non “far dimettere dall’Antimafia chi è stato destinatario di una richiesta di arresto”. “Noi sosterremo Bonafede con le sue leggi. Ha diritto di essere rispettato. Le illazioni non fanno del male solo a lui ma a tutto il Governo. La Lega invece spieghi l’emendamento Arata o dove son finiti i 49 milioni”, ha detto in conclusione.

Una vittoria, quella di Bonafede, adombrata dalle parole del Capogruppo Dem al Senato, Andrea Marcucci. Dichiarazioni formulate dopo il voto che la dicono lunga sul clima pesante all’interno della maggioranza. “Oggi tutta la maggioranza ha respinto le strumentali mozioni di sfiducia rivolte al Guardasigilli – ha detto Marcucci -. Ma il messaggio a Bonafede è chiaro: non potrà andare avanti nello stesso modo, come ha detto il nostro Senatore Franco Mirabelli, serve una discontinuità più forte e netta tra il Governo con la Lega e l’attuale Esecutivo con PD, IV, LeU. E’ un messaggio, che sono certo, il Ministro raccoglierà fin da subito”.

Come a significare, Governo avvisato…

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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