‘Socrate: l’uomo dietro al mito’. Il romanzo di Carlotta Casolaro che vede la narrazione in prima persona del Daimòn Socratico

Scritto dalla nostra collaboratrice Carlotta Casolaro, è disponibile in pre-ordine da oggi, 19 Maggio, sul sito di BookaBook

“C’è da dire che voi mi sentite (o leggete?) parlare in una lingua comprensibile a Socrate e che in futuro sarà anche capibile al lettore (se qualcuno sarà così gentile da tradurla), ma le mie lingue erano molteplici e il silenzio era una di queste. Era nel silenzio che mi raccoglievo con Socrate, essendo questo un prolungamento della voce che non tutti sanno adoperare a dovere, senza incappare in false rivelazioni e dissacranti accettazioni”

Questo è il punto d’avvio del romanzo ‘Socrate: l’uomo dietro al mito’, romanzo della nostra redattrice Carlotta Casolaro, pre-ordinabile da oggi, 19 Maggio, sul sito della casa editrice BookaBook nella sezione Crowdfunding. Certamente questo metodo di pubblicazione, nuova frontiera dell’editoria in Italia, non vi sarà nuovo: da qualche anno a questa parte, infatti, per risolvere la crisi in cui gli editori versano da tempo, si è deciso di ricorrere al metodo secondo cui è il lettore a decidere il romanzo da pubblicare. Il romanzo di Carlotta Casolaro, al contrario del già conosciuto e apprezzato metodo del Crowdfunding, decide di trattare di un argomento pressocchè sconosciuto al grande pubblico. Chiariamoci, Socrate è conosciuto da tutti, il primo filosofo che inaugurò la tradizione del pensiero come modo per controllare ogni emozione superflua, ma l’autrice sceglie di parlare di Socrate inteso dal punto di vista umano, dunque un uomo come tutti, dotato di sentimenti incontrollabili al punto di dover fare di tutto per dominarli, con pregi e difetti.

Carlotta, tu collabori con noi de ‘La Voce’ e altre importanti testate sia nazionali che internazionali, pur essendo molto giovane e oggi è uscita l’anteprima della tua opera. Come ti senti?

Emozionata, molto. La cosa mi sembra ancora strana, perché in un periodo come questo, tragico per il nostro paese e non solo, non mi aspettavo che la mia vita sarebbe cambiata così. Ho 20 anni, ma pretendo sempre molto da me stessa, quello che ho me lo godo, ma non mi basta mai.

Cosa rappresenta per te ‘Socrate: l’uomo dietro al mito’?

Per me questo romanzo rappresenta un po’ una consacrazione di un sogno, di tutti i sacrifici che ho fatto e che farò, rappresenta una nuova prospettiva di questo meraviglioso personaggio storico che è Socrate. La gente ha bisogno di vederlo non più solo come una figura scolastica o “pesante”, ma come un uomo come tutti.

Cosa dobbiamo aspettarci da questo romanzo?

Tanto, tutto. Introspezione, intrighi amorosi, mistery thriller, insomma tutti i dietro le quinte del processo contro Socrate, raccontati in un modo diretto ma rappresentativo, di modo da riscontrare i gusti di un’ampia fetta di lettori.

Ma c’è un’altra novità che fa ben sperare per il futuro di questo titolo: è il primo romanzo, in Italia, a parlare di questo aspetto inedito di Socrate dal punto di vista del Daimòn, quel qualcosa di Divino e demoniaco che lo accompagnava da tutta una vita.

“Come possono un Dio buono e uno cattivo condividere la stessa forma?”domandò il giovane Socrate.

“Io ho forma solo nella tua testa e non sono né l’uno né l’altro” risposi.

“Mi stai dicendo che non esistono Dèi buoni e cattivi?”

“Ti sto dicendo che buono e malvagio sono sinonimo di ingenuo e stolto”.

Carlotta Casolaro mette a disposizione del lettore, a fine di ogni capitolo, le differenze inventive e storiografiche del processo contro Socrate e ci svela un retroscena sull’anteprima di copertina, che sarebbe stata appositamente disegnata per la sua opera da Stefano Calluori, artista polivalente che ha rappresentato la figura di Socrate come in uno specchio, proprio per indicare questa sua duplice natura di filosofo e uomo: “Sapevo che solo lui, per l’anteprima, sarebbe riuscito a mettere su carta Socrate come lo avevo sempre immaginato ed ecco qui: il lavoro è perfetto”.

Nell’auspicio che ‘Socrate: l’uomo dietro al mito’ abbia un futuro roseo, vi lasciamo con una delle descrizioni forse più emblematiche del primo capitolo:

Comunque, quei giorni furono forse i più spensierati nella vita del maestro, con il cuore pacificato dalle note legnose che danzavano nell’aria, le geometrie di luce che s’affollavano tra le iridi e le pupille, mentre gli scorci d’ombra, alla stregua di bimbi dispettosi, guizzavano qua e là, seminando i chiarori. La luce e l’ombra, c’è da specificarlo per non far perdere nessun dettaglio al lettore, si impastavano in un mutamento continuo ch’era di insopportabile bellezza, l’alito di vento che nasceva in quel ciclo dell’anno sapeva di brezza soave e delicata. E, anche se vi annoierò e chiedo scusa per questo, non posso esimermi dal dirvelo: il radioso ventaglio del giorno, che nasceva dalle mani impalpabili degli Dèi, si spandeva per Atene con un calore tanto pronunciato da trovare la sua fisicità nei rivoli di sudore dei giovinetti, incantati dallo spettacolo.

Antonio Marino

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