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TRUMP: ECCO IL SUO PIANO DI PACE PER IL MEDIO ORIENTE

Gerusalemme Capitale di Israele con una zona ad Est per la Palestina ma Hamas risponde picche

Il presidente americano, Donald Trump ha presentato il suo piano di pace per il Medio Oriente che prevede la costituzione di uno Stato palestinese con Gerusalemme come Capitale di Israele in prospettiva di una zona ad Est da destinare come Capitale della Palestina. Parlando con il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, Trump ha affermato: “Quello di oggi (ieri ndr) è un grande passo verso la pace. E’ giunto il momento per una svolta storica”.

“Gli Stati Uniti – ha chiarito il leader della Casa Bianca – riconosceranno la sovranità israeliana sulle colonie in Cisgiordania. Lavoreremo anche per creare una contiguità territoriale per il futuro Stato palestinese quando le condizioni saranno rispettate, incluso il fermo rigetto del terrorismo”. Il presidente americano si è detto convinto del fatto che, il progetto presentato dagli USA, “è una base per negoziati diretti”. Ci saranno “investimenti per 50 miliardi di dollari a favore dei palestinesi. Ci sono molti stati pronti a investire”. Il piano, ha proseguito Trump, “raddoppierà il territorio palestinese”. Per il leader statunitense, questa è “un’opportunità storica per i palestinesi di ottenere uno Stato indipendente. Dopo 70 anni di piccoli progressi, questa potrebbe essere la loro ultima occasione”. Il piano, “non aumenterà i rischi per la sicurezza dello Stato di Israele in alcun modo”. Ed ha garantito che “nessuna famiglia palestinese o israeliana sarà sradicata dalla propria casa”.

“Tutte le precedenti amministrazioni, fin da Lyndon Johnson, hanno tentato di trovare un accordo per la pace in Medio Oriente, ma hanno fallito miseramente. La mia visione della pace è fondamentalmente diversa dalle proposte precedenti”, ha detto ancora Trump sottolineando che un piano “molto dettagliato. Come ho visto nel corso della mia lunga carriera, i problemi complessi hanno bisogno di rimedi basati sui fatti. Per questo la nostra proposta fornisce soluzioni tecniche precise per rendere gli israeliani, i palestinesi e la regione più sicuri e molto più prosperi”.

Soddisfatto Netanyahu che ha commentato: “Oggi comincia un viaggio straordinario”. Il piano, ha proseguito il leader israeliano, “garantirà a Israele la sovranità sulla Valle del Giordano. Troppi piani precedenti avevano cercato di spingere Israele a ritirarsi dai territori fondamentali. Ora invece si riconosce che Israele deve avere la sovranità della Valle del Giordano e di altre aree strategiche della Giudea e della Samaria, in zone che permettano ad Israele di potersi difendere”. Gli Stati Uniti riconosceranno le colonie nei territori come parte integrante di Israele e “secondo il piano, i rifugiati palestinesi non avranno diritto al ritorno in Israele”. Netanyahu ha poi aggiunto di essere pronto a negoziare con i palestinesi un “cammino verso un futuro Stato”. Unica condizione, che questi ultimi riconoscano Stato ebraico, quello di Israele.

Trump ha fatto sapere di aver scritto una lettera al presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen prospettando 4 anni per i negoziati. Nel corso di questo periodo, non saranno realizzati nuovi insediamenti israeliani nei Territori occupati, proprio per favorire i negoziati. Ciò che non si riesce ancora a capire, è se lo stop a nuove colonie proseguirà anche nel caso di mancato raggiungimento di un accordo, alla scadenza dei 4 anni. “Se scegli il percorso verso la pace, l’America e molti altri Paesi saranno con voi, in ogni passo che farete”, ha concluso Trump, rivolgendosi direttamente ad Abu Mazen.

ECCO IL NUOVO STATO IPOTIZZATO DA TRUMP

Se Trump e Netanyahu sono soddisfatti, non si può dire la stessa cosa di Hamas. Il portavoce Sami Abu Zuhri ha definito il piano “aggressivo e provocherà molta ira”. Non piace quanto deciso per Gerusalemme che, per Hamas “sarà sempre una terra per i palestinesi, che fronteggeranno questo piano e Gerusalemme resterà sempre terra palestinese”.

Per rimarcare ulteriormente la contrarietà, Hussam Badran, dirigente di Hamas ha annunciato per venerdì prossimo un’altra “giornata della collera”. Il piano, ha spiegato Badran, “si prefigge di liquidare la causa palestinese. La resistenza armata difenderà i diritti dei palestinesi”.

Il dissenso verso il piano di Trump si è tradotto in manifestazioni molto cruente che si sono svolte a Ramallah, città della Cisgiordania, e a Gaza. Molti giovani sono scesi in strada, dando fuoco a fotografie di Trump e di Netanyahu.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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