Venezia: le origini della città e la nascita del suo impero commerciale

Da rifugio per sfuggire ai barbari, a grande e potente repubblica marinara

Addentrandoci nella storia delle repubbliche marinare abbiamo conosciuto fortuna e decadenza di Amalfi, Pisa e Genova; è quindi giunto il momento di occuparci della più longeva delle quattro principali città italiane che fondarono i loro imperi commerciali sul mare, ovvero Venezia.

Venezia nacque in età neolitica come modesto insediamento dedito alla pesca, ed in epoca romana non ebbe particolare sviluppo dato che, stanti le difficoltà nelle comunicazioni per un insediamento di tipo lagunare, i romani preferirono privilegiare i centri abitati dell’entroterra. La laguna acquisì importanza all’epoca delle invasioni barbariche, quando un numero consistente di persone decise di trovare rifugio prima sulla costa e poi sulle isole. Inizialmente sotto il formale dominio bizantino, la città si rese sempre più autonoma fino a sostituire i rappresentanti dell’autorità imperiale con un doge, il quale esprimeva il potere dei mercanti di stirpe aristocratica che discendevano da quei fondatori che erano giunti sulle isole della laguna per sfuggire ai barbari (siamo attorno all’VIII secolo).

La naturale proiezione verso il mare, unita al fatto di essere crocevia tra i mondi bizantino, germanico e slavo, diede alla città lagunare quelle caratteristiche che la portarono inevitabilmente a cercare, prima nell’Adriatico e poi nel Mediterraneo, quelle vie del commercio che la resero ricca e potente nei secoli. A partire dal X secolo infatti, approfittando della decadenza di Ravenna (avamposto bizantino in Italia), Venezia si impose come città egemone nel mar Adriatico, sia a livello commerciale che militare, ottenendo il dominio della costa istriana e dalmata e divenendo interlocutore unico per i commerci tra oriente e mondo germanico.

Verso la fine dell’XI secolo Venezia riuscì a scalzare Amalfi nel controllo delle rotte commerciali con il bacino orientale del Mediterraneo, cosa che, unitamente all’appoggio dato alla lotta dell’Impero Bizantino contro i normanni di Sicilia, fecero avere alla città lagunare la concessione del controllo pressoché totale di quelle rotte commerciali.

Col XII secolo arrivò la Prima Crociata (1096-1099), alla quale Venezia partecipò in concorrenza con le rivali Genova e Pisa; anche grazie alla partecipazione alla spedizione, col tempo Venezia acquisì il controllo di Corfù, Cipro, Rodi e varie altre isole dell’Egeo.

Venne poi il periodo delle lotte tra alcuni comuni italiani ed il Barbarossa, durante le quali i veneziani ebbero l’accortezza di non entrare nella disputa, tanto che la città divenne sede delle trattative di pace tra l’imperatore ed i comuni ribelli dopo la battaglia di Legnano del maggio del 1176; il trattato, firmato nel maggio del 1177, prese proprio il nome di Pace di Venezia.

Arriviamo dunque alle vicende della Quarta Crociata (1204). La nobiltà europea, una volta deciso di intraprendere la spedizione, propose ai veneziani di provvedere a fornire i mezzi per trasportare via mare l’esercito crociato fino a destinazione; ad un certo punto però, divenne palese l’impossibilità per i crociati di onorare gli impegni presi con Venezia per quanto riguardava il pagamento di quanto pattuito per l’impegno della flotta veneziana (e forse a Venezia lo avevano astutamente previsto). Il doge, che al tempo era il famoso Enrico Dandolo, seppe abilmente sfruttare la situazione e riuscì a deviare la spedizione verso la ricca Costantinopoli che fu assediata, presa e saccheggiata; i veneziani intascarono un ricchissimo bottino, e soprattutto il controllo di gran parte delle isole greche, dell’Albania, di Creta, della costa europea dei Dardanelli e molto altro.

Insomma, col successo nella Quarta Crociata Venezia si era creata un impero commerciale enorme, e la cosa non poteva di certo essere gradita alle altre repubbliche marinare, Genova in particolare, che da quel momento divenne la storica nemica di Venezia, con la quale i veneziani lottarono in varie guerre rischiando anche di soccombere.

Nel prossimo articolo vedremo le vicende della secolare lotta tra le due repubbliche marinare, e seguiremo la storia della Serenissima fino alla sua scomparsa.

Marco Ammendola

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