Politica

Violenza sulle donne: il ‘revenge porn’ fuori dal DDL ‘Codice Rosso’

L'emendamento presentato dalla parlamentare di Forza Italia, Zanella, è stato respinto dalla maggioranza con voto segreto. Bagarre in Aula

Roma, 28 marzo – Le normative sul cosiddetto ‘revenge porn’, ovvero quell’atto in cui, per nuocere ad una donna, vengono diffuse sue immagini intime, restano fuori dal DDL ‘Codice Rosso’ relativo alla violenza di genere.

L’introduzione delle norme sul ‘revenge porn’ era stata chiesta dalle opposizioni alla Camera ma, con voto segreto, l’emendamento è stato bocciato con 232 voti contrari e 218 favorevoli. Presentatrice dell’emendamento, la parlamentare di Forza Italia, Federica Zanella.

La decisione della maggioranza ha scatenato la bagarre in Aula, quando la relatrice del DDL ‘Codice Rosso’, la pentastellata Stefania Ascari, ha dato notizia che per il ‘revenge porn’ non ci sarebbe stato spazio.

Alfredo Bazoli (PD) ha dichiarato: “Voglio denunciare l’andamento indecente dei lavori su questo provvedimento. Abbiamo interrotto l’esame in aula alle 12:30 per valutare l’emendamento e abbiamo rinviato il comitato dei nove in attesa di sapere la posizione della maggioranza”, aggiungendo: “Dalle agenzie di stampa abbiamo appreso che non sarebbe stato introdotto questo nuovo reato. Nel frattempo, però, la maggioranza ha colto l’occasione per introdurre l’ennesima modifica al DDL che interviene nel bel mezzo della discussione. È un modo inaccettabile di procedere, un modo schizofrenico”.

Stando a quanto afferma il Movimento Cinque Stelle e sottolinea il Capogruppo al Senato, Stefano Patuanelli, l’idea del Governo è quella di dar vita, per il ‘revenge porn’, ad un DDL mirato da portare in Senato. Parole che però sollevano i dubbi dell’opposizione: “E’ una grande presa in giro – ha tuonato Alessia Rotta (Pd) – potevamo dire che non c’è alcuna volontà di disciplinare il ‘revenge porn’ perché con il DDL al Senato fate finta di volerlo fare, ma non volete farlo perché inserendo il reato in questo provvedimento sarebbe potuto diventare subito legge”. Richiesta di rinvio dell’esame del DDL ‘Codice Rosso’ è arrivata da Enrico Costa (Forza Italia), Wanda Ferro (Fratelli d’Italia) e Laura Boldrini (LeU).

Parole durissime anche da Silvia Benedetti, deputata del gruppo Misto ed ex M5s: “Sono veramente schifata, avete preso il peggio del peggio della politica degli slogan e della propaganda. È uno schifo”. Le ha fatto eco Maria Elena Boschi (PD): Alla Camera, Lega e M5s votano contro l’introduzione del reato di ‘revenge porn’. E sapete perché? Perché la proposta di legge non è loro, mai visto tanto cinismo giocato sulla pelle delle vittime di un reato così odioso”.

Maria Stella Gelmini (FI) parla di “vittoria mutilata, un bicchiere mezzo pieno”, riferendosi al DDL ‘Codice Rosso’ senza le norme sul ‘revenge porn’. Per Matteo Orfini (PD), è una “scelta incomprensibile a fronte di tante vittime e tanto dolore. E purtroppo l’ennesima dimostrazione che chi ha usato il web per alimentare l’odio politico non ha alcuna intenzione di fermarsi”.

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