VOCE ALLA BIRRA. Schlenkerla: quando il fumo fa bene alla birra

Come ogni birra storica, anche la birra affumicata ha la sua leggenda

Ci sono birre che nel corso degli anni continuano a essere delle icone, non subiscono né le mode né i cambiamenti del gusto dei consumatori, come nel caso della Schlenkerla.

Perfino in questi anni, con lo sviluppo dei microbirrifici che propongono specialità birrarie a getto continuo, alcune icone del mondo birrario non solo continuano la loro storia, ma molto spesso sono di ispirazione per le loro caratteristiche particolari.

La tecnica dell’affumicatura era già utilizzata in Inghilterra e risale addirittura al XVI secolo.

Da allora molti mastri birrai di altri Paesi l’hanno utilizzata, ovviamente con nuovi metodi, anche in tempi più recenti.

Come ogni birra storica, anche la birra affumicata ha la sua leggenda.

Si racconta che sia nata in modo occasionale, a causa in un incendio che aveva devastato il magazzino di materie prime e che il birraio avesse provato ad utilizzare del malto che era scampato al rogo, ma che era rimasto a lungo esposto al fumo.

Il risultato fu una birra che aveva un retrogusto affumicato e che, con sorpresa, al momento dell’assaggio venne molto apprezzata.

Da quella casualità, si racconta, nacque l’idea di produrla ricreando l’effetto dell’affumicatura.

Una di queste birre affumicate, certamente la più famosa, è la Schlenkerla: una birra affumicata che viene prodotta a Bamberg, in Germania, la cui storia conta un paio di secoli.

La Schlenkerla, pur non essendo l’unica birra affumicata di Bamberg, è comunque la più conosciuta non solo per la sua storia, ma perché la sua fama si è diffusa in giro per il mondo, arrivando anche in Italia.

Il nome Schlenkerla è diventato, di fatto, sinonimo di birra affumicata, anche se aBamberg ci sono altri 5 piccoli birrifici che producono questa specialità.

È prodotta da Heller Brau, un birrificio nato nel 1678, che ha un locale storico di mescita nel cuore della città vecchia, tappa obbligata per i moltissimi turisti che ogni anno visitano la città.

Bamberg è una stupenda cittadina, di circa 70mila abitanti, situata nella regione dellaFranconia, nella Baviera settentrionale.

Anche il nome della Schlenkerla ha un suo aneddoto.

Si dice sia legato ad uno dei vecchi proprietari, che dopo essersi infortunato con una botte, camminava zoppicando e “Schlenkern” in tedesco significa appunto zoppicare.

Poiché gli abitanti del luogo usavano comunemente questo soprannome per la birra e il locale di mescita, quando il birrificio cambiò proprietario, si decise di mantenere questo nomignolo.

La Schlenkerla è una birra scura a bassa fermentazione, quindi un sotto-stile della Lager.

Viene prodotta seguendo il famoso Editto di Purezza bavarese del 1516, sebbene non sia più legge.

La caratteristica affumicatura della Schlenkerla deriva dalla lavorazione del malto, che viene fatto asciugare su un essiccatoio a legna, adagiandolo su una griglia a grata stretta, in modo che il fumo che si forma durante la combustione passi lentamente attraverso lo strato di chicchi del cereale, impregnandoli dei suoi profumi.

Il tipo di legno utilizzato per essiccare il malto ha ovviamente un ruolo importante.

Per la Schlenkerla si utilizza legno di faggio, ma ci sono altre birre per le quali vengono usati il rovere e la quercia.

Il legno, prima dell’uso, viene lasciato stagionare per 3 anni nel magazzino della birreria.

Schlenkerla è la più conosciuta e tradizionale della gamma: nome completo Aecht Schlenkerla Rauchbier, scura con riflessi rosso rubino, una gradazione di 5,1°, gusto rotondo con l’amaro poco percettibile e un retrogusto leggermente affumicato.

La gamma comprende anche altre specialità interessanti, fra le quali: una Weizen, unaKrause ossia un mix di birra chiara e di Märzen, una Urbock e la Quaresima ossia unaMärzen, non filtrata, che storicamente era riservata ai periodi di digiuno.

Il mio suggerimento, nel caso si voglia provare un’affumicata, è indubbiamente quello di provare la classica, l’originale Aecht Schlenkerla Rauchbier Märzen.

Una curiosità: a metà degli anni ‘80 la Poretti, nel birrificio di Induno Olona, vicino a Varese, produceva un’ottima birra affumicata, la Poretti Fumée.

L’aveva realizzata un bravo mastro birraio tedesco, ma era una specialità troppo in anticipo sui tempi per il nostro Paese.

Ad oggi diversi birrifici italiani fanno delle buone birre affumicate.

Se vi capita di trovarla nel vostro pub preferito, provatela!

È un’esperienza che non può essere persa da un appassionato di birra.

Silvano Rusmini

http://www.dammiunabirra.it

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