Voce alla birra

VOCE ALLA BIRRA. Tipologie birrarie: le IPA americane – prima parte

La categoria IPA è per le IPA americane un metodo di raggruppamento di stili simili ai fini concorrenziali di mercato

Care amiche e cari amici de La Voce, cominciamo da questa settimana un percorso attraverso le tipologie birrarie.

Oggi ho pensato di parlarvi delle IPA, birre che da qualche tempo trovano sempre più spazio nei nostri boccali.

Sono birre che possono provenire dagli Stati Uniti, dalla Gran Bretagna e dal Belgio. Cominceremo con quelle statunitensi, descrivendovele per tipo di fermentazione, classificazione legale, commerciale, storia, ingredienti, note, aspetto, area olfattiva, gustativa, grado alcolico e temperatura per meglio degustarle.

Per la sua vastità, l’argomento delle IPA americane occorre essere suddiviso con raziocinio, anche per non mandarvi in confusione. Questo sarà infatti il primo di tre articoli dedicati alle IPA a stelle e strisce.

AMERICAN IPA

Fermentazione: alta
Classificazione legale: da normale a doppio malto
Classificazione commerciale: specialità
Storia: 20° secolo – La categoria IPA è per le IPA americane un metodo di raggruppamento di stili simili ai fini concorrenziali di mercato. Nessuna di queste categorie è da definire come ‘India Pale Ale’ perché nessuna di queste birre è andata in India e non tutte sono chiare. Inoltre, il termine IPA è stato definito dalle attuali birrerie artigianali americane. La prima IPA prodotta dalle moderne birrerie artigianali è stata prodotta nel 1975 dalla Anchor Liberty Ale con il solo luppolo Cascade anche se era nota la Ballantine’s IPA ispirata da una antica ricetta inglese.
Ingredienti: Acqua tipo dolce con pochi solfati; malti chiari americani; luppoli americani; lievito alta.
Note: decisamente luppolata e amara e la chiusura è secca e pulita.
Aspetto: da oro medio a rosso ambrato. Schiuma media e persistente.
Area olfattiva prevalente: prevalgono gli aromi dei luppoli: agrumato, floreale, speziato, resinoso, frutta tropicale, nocciola.
Area gustativa prevalente: sapori di luppoli simili agli aromi, chiusura secca, persistenza dell’amaro.
Grado alcolico: da 5,5 a 7,5
Temperatura di servizio: 7-9 °C

SPECIALITY BLACK IPA

Fermentazione: alta
Classificazione legale: da normale a doppio malto
Classificazione commerciale: specialità
Storia: 20° secolo – La Speciality IPA non è ancora uno stile vero e proprio, è un metodo di classificazione per partecipare ai concorsi internazionali. Di questa categoria fanno parte: Black IPA, Brown IPA, White IPA, Rye IPA, Belgian IPA e Red IPA. La prima ‘Black IPA’ è stata prodotta nel 1990 da Greg Nooan popolare nel nord-ovest del Pacifico e a sud della California.
Ingredienti: Acqua tipo dolce con pochi solfati; malti torrefatti americani; luppoli americani; lievito alta.
Note: decisamente luppolata e amara come l’American IPA ma molto più scura; la chiusura è secca e pulita. Buona la bevibilità.
Aspetto: da marrone scuro a nero. Schiuma media e persistente
Area olfattiva prevalente: prevalgono gli aromi dei luppoli agrumato, floreale, speziato, resinoso, frutta tropicale, nocciola.
Area gustativa prevalente: sapori di luppoli simili agli aromi, chiusura secca, persistenza dell’amaro.
Grado alcolico: da 5,5 a 9
Temperatura di servizio: da 8 a 11°C

La prossima settimana vi narrerò di altre due IPA americane; non vi dico quali perché la birra deve anche saper piacevolmente sorprendere.

A presto e… Salute!

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