Roma, 25 agosto – Il Colonnello dei Carabinieri, Sergio De Caprio, meglio noto con il suo nome di battaglia, ‘Capitano Ultimo’, colui che nel 1993 arrestò il boss di Cosa Nostra, Totò Riina, dal prossimo 3 settembre non avrà più diritto alla scorta. La decisione è stata assunta nel corso di una riunione del Coordinamento delle Forze di Polizia, svoltasi il 31 luglio scorso e comunicata ad Ultimo dall’Ufficio Centrale Interforze per la Sicurezza Personale.
Nel mondo della politica, ad avversare la scelta di revocare la scorta al Colonnello De Caprio, Forza Italia che è intervenuta con i parlamentari Giorgio Mulè e Deborah Bergamini.
Mulè, che è anche portavoce dei gruppi parlamentari di Forza Italia, rivolgendosi al Ministro degli Interni, Matteo Salvini ha scritto: “Caro Matteo Salvini, siccome la mafia non uccide solo d’estate e se ti condanna a morte la sentenza non viene mai annullata, usa la santa cortesia di provvedere subito alla sicurezza di Ultimo. Revocare la protezione a chi arrestò Riina è da vigliacchi”.
La Bergamini ha dichiarato: “Se fosse vero vorrebbe dire che viviamo in uno Stato che non sa essere Stato. Matteo Salvini può evitare questa ingiustizia”.
Antonio Marino