VOCE ALLA BIRRA. A San Patrizio ci vuole un’Irish Stout!

Bilanciata tra cremosità e torrefatto con note di caffè

Care amiche e cari amici de La Voce, ci stiamo avvicinando alla Festa di San Patrizio che, come certo saprete, si celebra il 17 marzo. Occorre qualcosa di speciale per una ricorrenza speciale e particolarmente sentita in Irlanda. E’ necessario dunque fare rotta su quest’isola che pare essere incantata. Qui, le Irish sono birre istituzionali: le Red Ale e le Stout, come le Extra Stout.

Quando si pensa alla birra d’Irlanda, in automatico si pensa alla Guinness o alla Murphy’s che appartengono alla tipologia delle Stout; è proprio di questa tipologia che voglio parlarvi e proporvela come birra per festeggiare degnamente il St. Patrick’s Day.

IRISH STOUT

Fermentazione: alta
Classificazione legale: normale
Classificazione commerciale: specialità
Storia: fine Settecento – Nel 1759, Arthur Guinness prende in affitto una birreria abbandonata e nel 1775 produce una nuova Porter con gradazione alcolica diversa: la più leggera è contrassegnata da una X e la più alcolica con una doppia X. Nasce la doppia versione della Stout Porter.
Ingredienti: acqua con durezza media; malti chiari e molto tostati, fiocchi di orzo non maltati per esaltare la cremosità; luppoli inglesi.
Note: l’amaro è dovuto dalla elevata tostatura del malto.
Aspetto: nero. Schiuma cremosa e persistente.
Area olfattiva prevalente: aromi tostati al caffè, note di cacao.
Area gustativa prevalente: bilanciata tra cremosità e torrefatto con note di caffè. Finale secco.
Grado alcolico: da 4 a 4,5
Temperatura di servizio: 8° C

Le Irish Stout, nel tempo hanno conosciuto anche l’impiego nella preparazione di succulenti piatti, salati o dolci. Con la Murphy’s ad esempio, è possibile realizzare un eccellente stufato come ottime torte e che c’è di meglio stasera del cenare con piatti tipici della cucina irlandese?

Happy St. Patrick’s Day, a presto e… salute!

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