Mondialdonne: finisce nei quarti il sogno delle azzurre

L'Olanda si impone per 2-0 e trova la Svezia

Finisce nei quarti di finale l’encomiabile marcia al Mondiale delle ragazze di Milena Bartolini; allo stadio “Hainaut” di Valenciennes, le Azzurre reggono per 70 minuti prima di essere piegate per 2-0 dalle quotatissime olandesi, peraltro detentrici del titolo europeo.

L’allenatrice azzurra cambia poco in termini di formazione. Davanti a Giuliani, le laterali di difesa sono Guagni e Bartoli, mentre la coppia centrale è formata da Gama e Linari; in mezzo al campo operano Bergamaschi e Cernoia in qualità di esterni, con Galli e Giugliano a manovrare nella zona nevralgica. In avanti, il peso dell’attacco è ripartito sulle spalle di Giacinti e Bonansea.

Il caldo cocente del discutibile orario delle 15 condiziona non poco la prima porzione dell’incontro di Valenciennes e i ritmi ne risentono. Serve il minuto 36 perché le nostre ragazze si affaccino dalle parti di Van Veenendaal; l’occasione, assolutamente limpida, capita sul sinistro di Giacinti, ma la giocatrice del Milan allarga troppo il diagonale. La replica olandese è piuttosto blanda e si traduce al 41° minuto in una punizione velenosa di Spitse (che salirà in cattedra nella ripresa) bloccata a terra con sicurezza da Giuliani.

Nel secondo tempo però l’Olanda cresce di tono, facendo valere il proprio status di livello europeo. Al 57° la conclusione a giro dal limite di Van de Donk si stampa sulla traversa; cinque minuti dopo, il bolide su punizione di Spitse si spegne di a lato quasi accarezzando il palo. Le Azzurre appaiono sprovviste di risorse e al minuto 70 capitolano; sulla punizione calciata dalla sinistra da Spitse, irrompe di testa l’implacabile Miedema per il vantaggio arancione. Le nostre ragazze, ormai sulle ginocchia, pagano il divario che le separa dalle avversarie e all’80° subiscono in fotocopia il gol del 2-0; il calcio di punizione di Spitse questa volta proviene dalla destra, Van der Gragt salta più in alto di tutti e buca ancora una volta Giuliani.

Il Mondiale delle Azzurre finisce così, tra lacrime e applausi; l’indiscutibile differenza tecnica e fisica tra le due squadre è probabilmente figlia del diverso stato di maturità del movimento calcistico, con le ragazze di Sarina Wiegman che giocano a livello professionistico in tutta Europa (Arsenal, Ajax, Barcellona, Bayern Monaco, per citarne alcune) mentre le nostre ragazze si vanno affacciando solo ora alle soglie del professionismo. E non è un caso, inoltre, che le semifinali vedano incrociarsi Stati Uniti ed Inghilterra da un lato e Svezia (che ieri ha sorpreso la Germania per 2-1 in rimonta) e Olanda dall’altra, quattro Stati in cui il calcio femminile è ormai pacificamente e da tempo disciplina riconosciuta a buon livello.

Gigi Bria

Foto: Sportmediaset

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