Catania, 26 dicembre – E’ di diversi feriti, fortunatamente non gravi, il bilancio del forte sisma che si è verificato alle 3,19 della scorsa notte a nord di Catania. Il terremoto, la cui magnitudo è stata di 4.8, ha avuto epicentro nei pressi dei Comuni di Viagrande e Trecastagni ed ipocentro ad un solo chilometro di profondità. Si segnalano diversi crolli. La scossa è stata seguita da altre 11 superiori a 2 di magnitudo, tutte con ipocentro inferiore ad un chilometro. Il terremoto è riconducibile all’attività eruttiva dell’Etna.
Una famiglia la cui casa ha visto crollare le pareti, ha raccontato: “Siamo vivi per miracolo”. “Eravamo a letto – ha dichiarato il capo famiglia -, ci siamo svegliati di soprassalto e visto le pareti crollarci addosso. Per fortuna i mobili ci hanno protetti dalle macerie”.
Il Capo della Protezione Civile, Borrelli, si sta recando sul posto per fare il punto della situazione, attraverso la quantificazione dei danni, e coordinare i soccorsi alla popolazione.
Alla Croce Rossa il compito di gestire le persone che hanno trovato riparo in scuole e palestre, fatte aprire per ordine del Prefetto a vantaggio di coloro i quali hanno avuto la casa danneggiata o temono di potervi rientrare per il pericolo di nuove scosse e quindi, di nuovi crolli.
IL VIDEO DEI DANNI
AGGIORNAMENTI
ORE 11.43 – Il bilancio dei feriti si aggiorna a 28 persone ricoverate nei Pronto Soccorso. Dieci sono giunte in ambulanze, 18 con i loro mezzi. Nessuna è in gravi condizioni: si tratta prevalentemente di ferite lievi o stati d’ansia generati dallo spavento.
Il direttore dell’INGV di Catania, Eugenio Privitera ha affermato: “Non si può escludere un’apertura di bocche a quote minori da dove si sono aperte adesso, in particolare nella zona di Piano del Vescovo a sud della Valle del Bove. Se ci riuscirà, non lo sappiamo. Stiamo potenziando i sistemi di rilevamento sismici e GPS della deformazione del suolo in quella zona”. “La forte sismicità – ha detto ancora Privitera – non ci lascia tranquilli. Vediamo come evolverà. Il terremoto è un evento singolo”. “Non ci sono relazioni tra l’Etna e lo Stromboli perché appartengono a due contesti geodinamici diversi e hanno sistemi di alimentazioni separate”, ha chiarito l’esperto, aggiungendo che “siccome sono due vulcani molto attivi è alta la probabilità di una fase eruttiva nello stesso tempo, ma è puramente casuale”.
La Voce