Viaggi

2018, l’anno nero dei voli aerei: 10 milioni di passeggeri a terra

Lo studio di AirHelp: "Soltanto il 2% ha chiesto il rimborso"

Roma, 10 gennaio – Il 2018 è stato, senza dubbio, un anno record per le interruzioni del traffico aereo. E’ quanto emerge da uno studio realizzato da AirHelp, l’organizzazione che si occupa della difesa dei diritti dei viaggiatori.

Tra i motivi principali dei numerosi disagi rientrano gli scioperi del personale delle compagnie aeree che dallo scorso aprile non rientrano più in quelle “circostanze straordinarie” secondo cui la compagnia responsabile non è obbligata a rimborsare i propri passeggeri. Ad aggravare il quadro vi è il crescente fenomeno dell’overtourism che ha messo in seria difficoltà gli aeroporti, insieme alla crescente offerta delle compagnie aeree e alla conseguente diminuzione della qualità dei servizi e del personale aereo.

“Il 2018 passerà alla storia come l’anno che ha oltrepassato i confini dell’industria aerea” afferma Roberta Fichera, portavoce di AirHelp. “La crescita delle interruzioni di volo dimostra che c’è ancora molto lavoro da fare e c’è una lunga strada da percorrere per far sì che le compagnie aeree diano la priorità ai diritti dei propri passeggeri. Lungo questi mesi abbiamo visto un aumento della consapevolezza dei viaggiatori circa i propri diritti e c’è chiaramente la necessità per AirHelp di continuare a lottare per informare i passeggeri e aiutarli ad ottenere il risarcimento dovuto”.

I diritti dei passeggeri

La normativa europea CE 261 parla chiaro: per voli in ritardo, cancellati o imbarchi negati, tutte le compagnie aeree (low cost comprese) devono corrispondere da 250€ a fino 600€ di rimborso a prescindere dal prezzo pagato per il biglietto acquistato. Si tratta di un diritto dei passeggeri il più delle volte a loro sconosciuto (o omesso dalle compagnie aeree), tant’è che meno del 2% degli aventi diritto ha richiesto e ottenuto il risarcimento. AirHelp supporta i passeggeri nella gestione delle richieste del rimborso e trattiene una percentuale che varia a seconda de

L’ultima relazione della Corte dei Conti Europea ha affermato che le compagnie aeree sono restie all’applicazione della legge e due terzi dei passeggeri non reclamano la giusta compensazione perché, o ne ritengono improbabile l’ottenimento, o perché non sono consapevoli dei propri diritti. Alla luce di queste difficoltà, AirHelp, insieme ad altre società di supporto, ha fondato APRA (Association of Passenger Rights Advocates), l’Associazione dei difensori dei diritti dei passeggeri che si propone di colmare il divario tra la consapevolezza dei passeggeri e la legge.

La Voce

Fonte: AirHelp

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Redazione La Voce

Quotidiano d'informazione e cultura nazionale ed internazionale, fondato nel 2014

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