Mondo

Alfie non vuole morire. Per i giudici inglesi può andare a casa ma niente Italia

I genitori fanno ricorso mentre i medici prendono tempo: “Ancora 3-5 giorni per una decisione”

La vicenda di Alfie Evans, il bambino inglese affetto da una rara patologia neurodegenerativa, continua a riservare colpi di scena. Il piccolo, tra lo stupore dei medici, è riuscito a sopravvivere per altre nove ore senza ventilazione artificiale, sostenuto solo dalla respirazione bocca a bocca praticata dai genitori per tutta la notte tra lunedì e martedì. Ieri mattina, i medici hanno deciso di ripristinare l’ossigeno al bambino, oltre all’idratazione ed al cibo, sospesi per sei ore, che gli vengono somministrati esternamente. I sanitari hanno deciso di non rilasciare bollettini medici, in evidente imbarazzo per qualcosa che si è verificato, al quale non sanno dare nessuna spiegazione scientificamente plausibile.

Sul fronte giudiziario, il giudice dell’Alta Corte britannica Anthony Hayden ha invitato i medici a valutare la possibilità di far tornare a casa il bambino. Una proposta che però trova la cautela dei sanitari i quali imputano alla presenza dei manifestanti presenti all’esterno dell’ospedale, l’impossibilità a dare parere favorevole al far lasciare ad Alfie la struttura sanitaria. “Ci vorranno almeno 3-5 giorni per poter decidere”, affermano i medici aggiungendo: “Abbiamo sinceramente paura”.

Se da una parte, il giudice inglese dice va bene al trasferimento a casa per Alfie, nessuna disponibilità a farlo andare in Italia, pur essendo Alfie, cittadino italiano a tutti gli effetti, grazie ad un provvedimento emesso dal Consiglio dei Ministri nella giornata di ieri che concede al bambino la cittadinanza italiana per motivi umanitari. Alfie è sì cittadino italiano ma anche britannico e di questo, le Autorità locali se ne stanno facendo un’arma, appellandosi alla tutela giurisdizionale ed alle decisioni emesse dal Regno Unito.

Alla decisione della Corte britannica di impedire ad Alfie la partenza per l’Italia, si sono opposti i genitori che hanno presentato un nuovo ricorso. Ad annunciarlo, i genitori stessi.

Antonio Marino

Mostra Altro

Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
Pulsante per tornare all'inizio