Cronaca

ANCONA: IDENTIFICATO CHI HA SPRUZZATO LO SPRAY URTICANTE

E' un minorenne residente in provincia

E’ stato individuato ed identificato chi avrebbe spruzzato lo spray urticante all’interno della discoteca ‘Lanterna Azzurra’ di Corinaldo, in provincia di Ancona, nella notte tra sabato e domenica, causando la morte di cinque adolescenti e della giovane mamma di una vittima, oltre al ferimento di 60 persone che sono rimaste schiacciate dalla calca, mentre aspettavano il concerto del trapper, Sfera Ebbasta.

Si tratta di un minorenne residente nella provincia: la sua identificazione è stata resa possibile dalle testimonianze dei presenti al momento della tragedia. Ora, potrebbe essere incriminato per omicidio preterintenzionale. Diverse persone avevano riferito di una persona incappucciata, affermando essere l’autore del gesto. Sui social era stata anche diffusa una foto che lo ritrae e l’appello, “Se qualcuno lo conosce deve parlare”.

All’interno della discoteca è stata trovata una bomboletta di gas urticante; non è certo che possa essere quella che è stata usata e che ha generato il panico tra la folla.

Un adolescente di 16 anni ha riferito che il tutto sarebbe scoppiato a seguito di una lite e la cosa sarebbe documentata anche da un video. Il giovane ha spiegato: “Si vede un ragazzo salire sul cubo, girarsi e spruzzare lo spray. Probabilmente lo ha fatto perché avevano minacciato di morte un altro ragazzo che doveva essere in sala. Penso che lo spray servisse per annebbiargli la vista per poi picchiarlo. Ma lui non c’era e non so perché hanno iniziato a spruzzarlo ovunque”. L’aspetto più importante è dato dal fatto che lo stesso testimone ha riferito che il locale era sovraffollato e che le uscite di sicurezza non erano tutte fruibili.

Il marito di Eleonora Girolimini, la giovane mamma di 39 anni morta nella calca ha dichiarato: “Non ce la faccio a dire niente. Solo che quattro figli sono rimasti senza la loro mamma e uno di loro prende ancora il latte. Parlerò più avanti per dire quello che è successo lì dentro. Non era un concerto ma una discoteca strapiena di gente e piena di alcolici. Il concerto doveva iniziare alle 22 e invece non iniziava. Porti tuo figlio lì ed erano tutti ubriachi”.

In merito alle uscite di sicurezza non utilizzabili, c’è anche la testimonianza di un altro ragazzo presente nella discoteca. “Stavamo ballando in attesa che cominciasse lo spettacolo di Sfera Ebbasta, quando abbiamo sentito un odore acre – ha dichiarato -: siamo corsi verso una delle uscite di emergenza ma l’abbiamo trovata sbarrata, i buttafuori ci dicevano di rientrare…”. Pur essendo sicuro che l’uscita di sicurezza fosse chiusa, va detto che il suo racconto risulta confuso a causa del comprensibile shock subito.

Tra le cause della tragedia c’è chi arriva ad ipotizzare una ritorsione nei confronti di Sfera Ebbasta. Il fratello di una ragazza rimasta ferita ha affermato: “Non credo sia stata una bravata, quella dello spray al peperoncino, sono tre volte che succede ai concerti di Sfera, lo scorso anno al Mamamia e poi anche a Rimini. Credo sia qualcuno che vuole fare un dispetto a lui”. “Lei ( la ragazza ferita ndr) stava ballando. Prima del concerto ha sentito gente che tossiva e odore di peperoncino forte. Ha preso l’amica che era con lei e sono corse fuori. Lì è crollata la ringhiera. E’ tornata a casa con i genitori di una amica. Era senza scarpe, con le bolle in faccia e senza un calzino. Dopo la caduta ha avuto un vuoto mentale”.

Se confermato che un’uscita di emergenza fosse veramente chiusa, questo spiegherebbe la moltitudine di persone che si sono affollate sul ponticello dove ha ceduto il parapetto, causando il disastro.

Al momento, le indagini seguono due filoni che comportano ben più di un reato. Identificare chi ha spruzzato lo spray urticante e chi era incaricato della sicurezza nel locale. Chi ha vaporizzato la sostanza urticante, se individuato potrebbe rispondere di morte come conseguenza di altro reato o omicidio preterintenzionale. Per quanto riguarda la sicurezza, se non sono stati rispettati i protocolli, il reato potrebbe essere quello di omicidio colposo.

Il Procuratore Capo della Repubblica di Ancona, Monica Garulli, a seguito degli accertamenti svolti ha stabilito che “i biglietti venduti sono circa 1.400 a fronte di una capienza di 870 persone”. Secondo quanto affermato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, “una sola sala su tre è stata utilizzata: capienza 469 persone e 1.400 biglietti venduti”.

Uno dei tre gestori della discoteca, Marco Cecchini, rifiuta però di essere responsabile di quanto accaduto ed in un’intervista rilasciata a ‘QN’ ha dichiarato: “Non c’erano 1.400 persone come dicono tutti. Assolutamente. Secondo me non arrivavano a mille, anzi calcolando quelli che erano fuori a fumare, dentro ce n’erano poco più di 800. E’ un locale che ha contenuto molta più gente”. In merito alla sicurezza ha detto: “sono tranquillo. Ho un contratto con un’agenzia che mi ha garantito 11 bodyguard. E avevo un’ambulanza a disposizione”. “Credo di essere nel mirino. Sto ricevendo minacce di morte, scrivono sui social ogni cattiveria, mi vogliono in galera ma io non ho fatto niente di diverso di tutte le altre volte quando, lo giuro, c’erano state anche più persone”.

Per quanto riguarda i feriti, sette di loro sono in pericolo di vita ed in questo momento sono state indotte a coma farmacologico dai sanitari dell’ospedale di Ancona dove sono ricoverati.

Antonio Marino

Mostra Altro

Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
Pulsante per tornare all'inizio