“Il partito socialista non ha misurato la sfida esistenziale a cui deve far fronte l’Europa. Per la prima volta è minacciata: può implodere o essere sovvertita da responsabili di estrema destra, Matteo Salvini, Marine Le Pen o Orban”. Sono queste le parole usate ieri dal Commissario UE Pierre Moscovici.
“In un momento simile – ha aggiunto Moscovici – bisogna promuovere l’unità di un’Europa potente, più integrata. Non è il momento di indietreggiare o tergiversare”.
Come se non bastassero le parole del Commissario europeo, sono giunte anche quelle del presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker. “Io non insulto nessuno, e neppure gli euroscettici, ho rispetto per loro”, ha affermato il presidente della Commissione UE da a Vienna, dove si trovava per il centenario della fondazione della Repubblica austriaca.
“Loro pongono delle domande all’Europa, con loro bisogna dibattere, confrontarsi”, ha aggiunto Juncker che ha poi ha mosso critiche contro quella che ha definito, “la marcia dello stupido populismo e del nazionalismo”; “Una marcia che deve essere fermata, siamo ancora in tempo”, ha sottolineato.
Il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini si è limitato a replicare solo a Moscovici: “Un socialista francese che viene a dare lezioni fa ridere. Se l’Europa schifa quei burocrati che hanno impoverito un Continente ed ha fiducia in noi, il problema è di chi ha malgovernato per anni”.
Antonio Marino
