Cronaca

Bari, dress code con minigonne e tacchi: arrestato l’ex giudice Bellomo

Tra le accuse, anche calunnia e minaccia nei confronti del premier Conte

Bari, 9 luglio – L’ex giudice del Consiglio di Stato, Francesco Bellomo è stato arrestato a Bari e posto ai domiciliari, a seguito dell’inchiesta che lo vede coinvolto da tempo per aver imposto una sorta di ‘dress code’ a quattro borsiste che frequentavano i corsi post-universitari per preparare il concorso in magistratura, tenuti della Scuola di Formazione Giuridica Avanzata “Diritto e Scienza” dove Bellomo e docente e Direttore scientifico.

Bellomo dovrà rispondere dei reati di maltrattamenti ed estorsione aggravata.

Stando alle indagini, le vittime di Bellomo avevano avuto con lui un precedente legame sentimentale dal quale è derivato il reato di maltrattamenti in concorso con l’ex pm di Rovigo Davide Nalin, coordinatore delle borsiste.

Bellomo faceva sottoscrivere alle ragazze una sorta di contratto nel quale si impegnavano, tra le altre cose, a non sposarsi, pena la revoca della borsa. Oltre questo, l’obbligo di “fedeltà nei confronti del direttore scientifico” e “l’obbligo di segretezza sul contenuto delle comunicazioni intercorse”. Le borsiste dovevano anche sottoporsi ad un “addestramento”. Il contratto “attribuiva un potere di vigilanza e un potere disciplinare alla società”. In tutto questo, il ruolo di Nalin era quello di controllore del comportamento delle ragazze.

Per quanto riguarda il ‘dress code’, questo era “suddiviso in ‘classico’ per gli ‘eventi burocratici’, ‘intermedio’ per ‘corsi e convegni’ ed ‘estremo’ per ‘eventi mondani'”. Alle borsiste era anche fatto obbligo di “curare la propria immagine anche dal punto di vista dinamico (gesti, conversazione, movimenti), onde assicurare il più possibile l’armonia, l’eleganza e la superiore trasgressività’ al fine di pubblicizzare l’immagine della scuola e della società”. Quando Bellomo parlava di “abbigliamento estremo”, intendeva “gonna molto corta (1/3 della lunghezza tra giro vita e ginocchio), sia stretta che morbida, più un maglioncino o maglina, oppure vestito di analoga lunghezza”.

A Bellomo sono anche contestati i reati di calunnia e minaccia ai danni dell’attuale premier, Giuseppe Conte. Nel settembre del 2017, Conte era vicepresidente del Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa e presidente della Commissione disciplinare che doveva  pronunciarsi sulla condotta di Bellomo.

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