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BREXIT: LA MAY EVITA LA SFIDUCIA

La Gran Bretagna non andrà ad elezioni anticipate ma resta aperta la grana Brexit che deve essere risolta nel modo più indolore possibile

325 voti contrari e 306 favorevoli: una differenza di soli 19 voti ha salvato la premier britannica, Theresa May dal voto di sfiducia. La mozione presentata dal leader dei laburisti, Jeremy Corbyn, è stata quindi respinta. La Gran Bretagna non andrà ad elezioni anticipate ma resta aperta la grana Brexit che deve essere risolta nel modo più indolore possibile.

La May, immediatamente dopo il voto che le ha permesso di proseguire nel suo mandato, ha avviato un giro di consultazioni con i rappresentanti delle altre forze politiche del Parlamento, proprio per affrontare il nodo Brexit. “Sono pronta a lavorare con ogni membro di questa Camera per portare a compimento la Brexit”, ha affermato la premier. Al primo incontro erano presenti i vertici dei LibDem, Snp e Plaid Cymru tranne Corbyn.

Le consultazioni permetteranno alla May di tornare alla Camera dei Comuni per presentare un cosiddetto ‘piano B’. La premier ha garantito che per lei non è una cosa che prenderà alla leggera. “Continueremo a lavorare per mantenere la solenne promessa che abbiamo fatto al popolo di questo Paese, di portare a compimento il risultato del referendum e lasciare l’Unione europea. Credo che questo dovere sia condiviso da ogni membro di questa Camera”, ha detto la May.

Dal canto suo, Corbyn si è reso disponibile al dialogo ma ad una condizione: che dal tavolo delle trattative sparisca il ‘no deal’. Disponibilità pur nella differenza di vedute, anche da parte del leader scozzese indipendentista dell’SNP, Ian Blackford. La possibilità che si verifichi un ‘no deal’ preoccupa inoltre i Mercati finanziari.

Il ventaglio di possibilità, adesso vuole nuovi negoziati con Bruxelles, oppure un rinvio della data della Brexit prevista per il 29 marzo; in ultima ratio, un secondo referendum.

Il capo negoziatore UE per la Brexit, Michel Barnier ha affermato: “Mai il rischio ‘no deal’ è stato così alto”. Il presidente della Commissione UE, Jean-Claude Juncker ha rimarcato che “l’accordo è un compromesso equo e il miglior accordo possibile”. Stando a quanto afferma il ‘Times’, l’Unione Europea potrebbe muoversi nella direzione di un rinvio della Brexit al 2020, data la situazione interna alla politica britannica.

Certo è che saranno giorni assolutamente delicati quanto febbrili.

Antonio Marino

Foto: Afp

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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