Cronaca

Bus incendiato. Sy al GIP: “Sentivo le voci dei bambini morti in mare”

L'uomo resta in carcere: potrebbe colpire ancora e non ha dato alcun segno di pentimento

Milano, 22 marzo – Avrebbe sentito le “voci dei bambini che stavano morendo nel Mediterraneo” che gli chiedevano di fare qualcosa di “clamoroso affinché questo non accada più”. E’ quanto affermato da Ousseynou Sy, l’autista 47enne che mercoledì mattina, nei pressi di San Donato Milanese, ha dato fuoco al bus che conduceva con a bordo 51 bambini. Le affermazioni sono state pronunciate nel corso dell’interrogatorio di garanzia, di fronte al GIP di Milano, Tommaso Perna ed ai PM della Procura di Milano.

Da quanto affermato dal legale dell’uomo, l’Avvocato Davide Lacchini, durante l’interrogatorio Sy avrebbe più volte dato segni di squilibrio mentale. Questa però non è l’opinione del GIP. L’autista ha dichiarato inoltre di voler compiere “un’azione dimostrativa e avere un massimo impatto internazionale”. Un “gesto eclatante”da intendersi come “segnale per l’Africa” e “contro le politiche sui migranti” condotte dall’Italia e dall’Europa.

Intanto, data l’evidente pericolosità sociale di Sy che, potrebbe colpire ancora, l’uomo resta detenuto nel carcere di San Vittore: “anche perché non ha mostrato finora alcun segno di pentimento”, hanno affermato i magistrati. A tal proposito, va detto che la prima notte di detenzione, per lui non è stata delle migliori. Gli altri reclusi, per tutta la notte, hanno fatto la porta della sua cella, bersaglio per un continuo lancio di uova ed arance. E’ cosa nota infatti che, un detenuto per motivi di atti violenti contro i bambini, è estremamente ripugnante per altri carcerati.

Intanto, sul fronte investigativo prosegue la ricerca del video nel quale Sy preannuncia la sua azione palesemente premeditata.

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Redazione La Voce

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