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Calcio femminile: il punto della situazione a metà campionato

Si inizia a delineare lo scenario dei campionati di Serie A e Serie B

Arrivati a metà della stagione che porterà al Mondiale di Francia 2019 (e al quale la Nazionale femminile parteciperà dopo un’assenza di quattro edizioni) si inizia a delineare lo scenario dei campionati di Serie A e Serie B.

Il graduale ingresso delle squadre professionistiche ha iniziato a livellare verso l’alto il valore tecnico e tattico dei due campionati principali, ma al tempo stesso ha acuito il divario tra i club che possono godere del supporto delle strutture e dei servizi del maschile e quelli che non ne hanno la possibilità. Non è un caso, infatti, che nelle prime tre posizioni del campionato di Serie A troviamo nell’ordine Juventus, Fiorentina e Milan, distanziate tra loro da pochi punti. La lotta per lo Scudetto e per l’accesso alla prossima Champions League (due i posti a disposizione) sarà senza dubbio affascinante fino alla fine.

A metà classifica troviamo due realtà non collegate direttamente a società professionistiche quali il Tavagnacco, storica realtà femminile friulana, e la Florentia, ambiziosa neopromossa toscana. In fondo, la lotta salvezza sembra coinvolgere tre squadre: Orobica, Pink Bari e Chievo Valpolicella. Due le retrocessioni previste da regolamento. Tra queste ultime, solamente la squadra clivense ha legami con una realtà professionistica.

Passando alla cadetteria troviamo in vetta, capolista solitaria, l’Inter. La squadra femminile nerazzurra, dallo scorso Ottobre ufficialmente sotto Suning, sembra avviata verso una trionfale ascesa alla massima serie. Il ruolino di marcia parla chiaro: 11 partite, 33 punti, 3 goal subiti. Numeri che sono sinonimo di un dominio incontrastato. Il secondo posto promozione disponibile sembra essere una sfida tra due squadre retrocesse la passata stagione: Empoli e Ravenna, con entrambi i club che sono supportati dalle rispettive realtà professionistiche maschili.

La qualità e la godibilità dei massimi campionati calcistici femminili italiani sta aumentando esponenzialmente, così come la loro visibilità mediatica. La Nazionale femminile è senza dubbio la massima beneficiaria diretta della crescita del movimento e del conseguente aumento del livello qualitativo delle atlete italiane, sia in un’ottica di breve periodo (il Mondiale) che in una prospettiva di lungo periodo. Resta da capire quale ruolo potranno ritagliarsi quelle realtà che per anni hanno rappresentato le fondamenta del movimento calcistico femminile italiano, ma che alla lunga non potranno risultare competitive nella nuova dimensione all’interno della quale sta entrando il calcio femminile in Italia.

Alessandro Colli
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Redazione La Voce

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