Calcio Serie A

Calcio, Milan: Yonghong Li indagato, ma si torna in Europa

Il TAS ribalta la decisione dell'UEFA

Definire turbinante la giornata vissuta ieri in casa Milan può risultare riduttivo. Prima e dopo mezzogiorno sono infatti arrivate a stretto giro di posta la notizia dell’iscrizione di Yonghong Li nel registro degli indagati da parte della Procura di Milano, e successivamente la sentenza del TAS di Losanna che riammetteva i rossoneri a competere nell’Europa League del prossimo anno, ribaltando parzialmente la precedente decisione dell’UEFA che non aveva ravvisato in capo al Milan i requisiti finanziari necessari per la partecipazione al torneo.

Procedendo con ordine, la priorità cronologica riconduce all’evanescente figura di Yonhong Li, fino a qualche giorno fa proprietario del Milan, prima che l’ennesimo inadempimento (pari a 32 milioni di euro) verso il fondo Elliott ne determinasse l’allontanamento coattivo dai vertici rossoneri a beneficio proprio del gruppo americano, che ha assunto la direzione del club di via Aldo Rossi nella persona di Paul Singer. Il procuratore aggiunto De Pasquale e il pubblico ministero Storari hanno infatti ravvisato una potenziale condotta di reato nei confronti del magnate cinese, accusato di false comunicazioni sociali, idonee ad occultare la propria insolvibilità dopo l’acquisto della società rossonera; la Procura di Milano aveva già ottenuto gli onori della cronaca un anno fa, quando sotto la sua lente di ingrandimento era finita qualche opacità relativa al passaggio di mano tra Silvio Berlusconi e Yonghong Li.

La vicenda odierna, tuttavia, manifesta contorni differenti, afferendo esclusivamente ad una gestione inadeguata (e, non può escludersi, ingannevole), contrassegnata da reiterati inadempimenti, a testimonianza di una oggettiva impossibilità di tenere fede agli impegni assunti. Tale incapacità, a detta degli inquirenti, avrebbe dovuto essere rilevabile già “ab origine” anche da parte di soggetti terzi intervenuti nella trattativa e che viceversa non hanno colto le prevedibili falle in cui sarebbe incorso il sistema gestionale dell’ormai ex proprietario del Milan.

Naturale conseguenza del mancato pagamento dell’ultima tranche è stata l’acquisizione del Milan del gruppo Elliott; a detta di Li, viceversa, il trapasso sarebbe stato pianificato con rapacità dagli americani fin dall’inizio attraverso un progetto preordinato ad impedirgli la piena realizzazione della propria pianificazione all’interno della società. Queste riflessioni, ampliate ed approfondite, troveranno ovviamente maggiore efficacia nella strategia difensiva di Yonghong Li, che allo stato attuale non può che limitarsi ad osservare il passaggio delle redini del Milan alla nuova proprietà. Proprio l’ingresso di Elliott si sarebbe rivelato decisivo a favore del club sull’altro fronte che ieri ha contrassegnato la giornata rossonera; il Tribunale di Losanna ha infatti accolto integralmente le rimostranze sportive avanzate dal Milan e solo parzialmente quelle finanziarie.

I rossoneri, quindi, l’anno venturo potranno disputare l’Europa League conquistata grazie al 6° posto in campionato, con buona pace della Fiorentina, già pronta a subentrare alla squadra di Gattuso. Il collegio svizzero ha inoltre rinviato all’UEFA la decisione relativa alla comminatoria di una sanzione proporzionata; tale dispositivo può suonare severo verso il precedente giudizio UEFA, ma è ammorbidito dal riconoscimento dell’emersione di fatti che al tempo della prima sentenza non erano ancora noti. Primo fra tutti, l’ingresso nel Milan dei rappresentanti di Elliott (la cui nomina all’interno del consiglio di amministrazione si va formalizzando proprio in questi minuti, mentre è in corso l’assemblea dei soci) avrebbe contribuito in maniera determinante ad acquietare le perplessità che aleggiavano sul Milan, che ora pare aver ritrovato, almeno in proiezione futura, una nuova solidità finanziaria.

Gigi Bria

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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