Cronaca

Carabiniere ucciso: Cerciello Rega aveva dimenticato l’arma

Le parole del Generale Francesco Gargaro, comandante dei CC di Roma, durante la conferenza stampa

Il Vice-brigadiere Mario Cerciello Rega, assassinato a Roma nella notte tra giovedì e venerdì, al momento dell’azione che avrebbe dovuto portare al fermo dei due americani indagati per il suo omicidio, non aveva con sé l’arma d’ordinanza. Lo ha affermato il Generale Francesco Gargaro, comandante dei Carabinieri di Roma, nella conferenza stampa che si è tenuta ieri per fare il punto sulle indagini.

Cerciello Rega aveva “solo le manette”, ha spiegato Gargaro aggiungendo: “Non cambia perché, come Varriale (il collega di Cerciello ndr), non avrebbe avuto il tempo di reagire” poiché “sono stati aggrediti immediatamente” dai due americani. “Nel momento in cui si sono qualificati – ha rimarcato il Generale – sono stati immediatamente aggrediti, pochi attimi in cui Varriale è stato sopraffatto e buttato a terra”. “Varriale non poteva sparare ad un soggetto in fuga altrimenti sarebbe stato indagato per un reato grave”.

“La procedura seguita è stata regolare”, ha sottolineato l’Ufficiale dell’Arma. Circa le pattuglie del Radiomobile presenti nella zona, “erano lì e sono state lasciate lì per intervenire. Erano a distanza tale da non poter essere viste per non pregiudicare l’operazione”.

Cerciello Rega, ha ricordato Gargaro, è stato colpito da “undici coltellate, alcune delle quali hanno colpito fino alla base del coltello usato (con lama di 18 centimetri). E’ stato trapassato lo stomaco, il colon, l’intestino”.

“Esprimo disappunto e dispiacere per ombre e misteri sollevati sulla vicenda”, ha aggiunto Gargaro.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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