Cronaca

CARABINIERE UCCISO, IL GIP: “INDAGATI TOTALMENTE INCONSAPEVOLI”

Disposto il carcere per i due americani. Le motivazioni nell'ordinanza di custodia cautelare

Il GIP Chiara Gallo ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Lee Elder Finnegan e Gabriel Christian Natale Hjorth, i due americani accusati dell’omicidio del Vice-Brigadiere Mario Cerciello Rega, assassinato a Roma nella notte tra giovedì e venerdì. A questa già grave accusa si aggiunge quella di tentata estorsione ai danni dello spacciatore che li ha raggirati e dal quale pretendevano 100 euro per restituirgli la borsa che gli avevano sottratto.

Il magistrato, nell’ordinanza sottolinea la “totale inconsapevolezza del disvalore delle proprie azioni” dei due soggetti i quali non hanno “compreso la gravità” dei fatti, ostentando “una immaturità eccessiva”.

“I due – spiega il giudice – erano alla ricerca di sostanze stupefacenti nel corso della serata e che entrambi avevano bevuto alcol. Queste circostanze valutate insieme alle condotte testimoniano la totale assenza di autocontrollo e capacità critica dei due coindagati, e di conseguenza rendono evidente la loro elevata pericolosità sociale”.

A motivare la decisione di incarcerare i due americani, “il pericolo di fuga e il pericolo di concreto reiterazione dei reati analoghi desumibile dalle modalità e circostanza dei fatti”. “Si tratta di due persone stabilmente residenti all’estero, presenti in Italia occasionalmente e sorprese dalla Polizia Giudiziaria in procinto di lasciare l’albergo subito dopo avere commesso i delitti in contestazione, condotta quest’ultima che non può non ritenersi finalizzata a far perdere le proprie tracce”.

Circa l’arma usata per uccidere il Carabiniere, si tratta di un “coltello a lama fissa lunga 18 centimetri tipo ‘Trenknife’ Kabar Camillus con lama brunita modello marine con impugnatura di anelli di cuoio ingrassato e pomolo in metallo brunito”.

Per quanto riguarda la linea difensiva dei due indagati, ovvero quella “di ipotizzare una sorta di legittima difesa putativa, sostenendo di aver avuto paura la propria vita e di essersi difeso, non appare compatibile con gli elementi di fatto emersi dalle indagini”, spiega il GIP. Inoltre, “Elder Finnegan ha riferito di aver reagito accoltellando la vittima, dopo aver percepito una compressione del collo tipo strangolamento, ma di tale circostanza non vi è alcuna evidenza, non presentando lo stesso alcun segno compatibile con tale dinamica”.

E’ stato infine accertato che il vice-Brigadiere Cerciello Rega, nel corso dell’aggressione si qualificò gridando: “Fermati siamo Carabinieri, basta”.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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