Cronaca

CARABINIERE UCCISO: TROVATA L’ARMA DEL DELITTO

Entrambi i fermati hanno ammesso le loro responsabilità. L'omicida: "Non pensavo fosse un Carabiniere"

Roma, 27 luglio – Nel corso della perquisizione della stanza d’albergo a Roma, dove alloggiavano i due americani fermati per l’omicidio del Vice-brigadiere dei Carabinieri, Mario Cerciello Rega, i militari dell’Arma hanno trovato il coltello usato per uccidere. Inoltre, vestiti sporchi di sangue. Il coltello, con una lama di considerevoli proporzioni, era nascosto dietro ad un pannello del soffitto.

I due, Lee Elder Finnegan, 19 anni e Natale Hjorth, 18 anni, hanno confessato e si trovano da ieri in stato di fermo. Il primo ha ammesso di essere l’autore materiale dell’omicidio, giustificandosi dicendo: “Non pensavo fosse un Carabiniere, avevo paura di essere nuovamente ingannato”. La linea difensiva dell’omicida appare chiara: tentare di far credere che il militare che ha ucciso non si sia qualificato, come trincerarsi dietro la scarsa comprensione della lingua italiana. Diversa la posizione dell’altro fermato il quale ha dichiarato che i Carabinieri, al momento dell’azione si sono qualificati. I due americani inoltre, si stanno reciprocamente accusando dell’occultamento del coltello usato per uccidere.

Su di loro gravano le accuse di tentata estorsione e omicidio aggravato in concorso.

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