Cronaca

CARABINIERE UCCISO: UN’INSEGNANTE LO INSULTA, VIENE INSULTATA E QUINDI SI SCUSA

La docente di un liceo di Novara scrive su Facebook un post nel quale offende la memoria del Vice-brigadiere Mario Cerciello Rega, viene insultata, si scusa e poi chiude l'account

L’assassinio del Vice-brigadiere dei Carabinieri Mario Cerciello Rega, ha profondamente colpito la stragrande maggioranza degli italiani: almeno la parte sana del Paese a fronte della quale, come purtroppo da troppo tempo capita, si contrappone una discreta schiera di imbecilli i quali, dotati di un computer, di una connessione internet e dell’iscrizione a qualche social network, si ritengono in diritto di poter scrivere qualunque bestialità. Ce ne sono stati molti anche in questa circostanza e si spera sempre che siano il prodotto di un consorzio sociale dove alberga l’ignoranza. Se però a scrivere bestialità è una laureata con una cattedra da insegnante liceale, direi che siamo in una situazione preoccupante.

E’ questo il caso di tal Eliana Frontini, docente a Novara che, a poche ore dai fatti, sul suo profilo Facebook ha scritto: “Uno di meno, e chiaramente con uno sguardo poco intelligente, non ne sentiremo la mancanza”. Parole rivoltanti che ovviamente hanno suscitato lo sdegno e le dure repliche degli altri utenti del social.

La cosa non è passata inosservata neanche a due parlamentari della Lega, Paolo Tiramani e Cristina Patelli che hanno annunciato un’interrogazione parlamentare. “Un commento vergognoso, a maggior ragione se davvero arriva da un’insegnante”, commentano i deputati del Carroccio. “Questa signora di Novara ha pubblicato un commento semplicemente folle di cui come cittadina e come insegnante sarà chiamata a rispondere nelle sedi opportune”, hanno aggiunto.

Conseguenze serie all’orizzonte, dunque. Sarà per paura di passare un guaio, sarà per pentimento, è difficile da dire: certo è che la signora di cui sopra si è affrettata a postare un altro messaggio di scuse che recita: “Amici mi spiace per quanto sta accadendo, non me lo spiego proprio. Chi mi conosce spero sappia che non sono così”. Un post che però non è servito a drenare il fiume di critiche ed insulti piovuti addosso alla donna.

L’insegnante prosegue poi con la sua difensiva: “Ho commesso un errore gravissimo, me ne sono resa conto appena ho cliccato su invia, ma ormai il danno era fatto. Ho scritto una cavolata, non c’è nulla dire. Mi sono lasciata guidare dalla sensazione che spesso le Forze dell’Ordine non intervengono quando serve, quando una donna è maltratta o peggio, si muovono solo quando ormai è troppo tardi e ho scritto quell’enorme sciocchezza, senza nemmeno pensare alla vedova e a chi voleva bene al Vice-brigadiere, una sciocchezza che ho provato a correggere immediatamente con un altro post, ma ormai…”. “Voglio chiedere scusa a tutti. In particolare a chi era vicino al militare e ora è straziato dal dolore e chiedo scusa all’Arma dei Carabinieri e all’Italia intera. Sono stata una stupida”.

Vero, è stata una stupida. E lo è stata due volte poiché le parole usate per scusarsi, se possibile, sono anche peggiori di quelle che ha impiegato per insultare la memoria di un servitore dello Stato. In un patetico tentativo di arrampicarsi su specchi insaponati, l’insegnante ha provato a virare sul fronte della violenza alle donne, strumentalizzandolo volgarmente pur di uscire dal pantano ed ovviamente, dando la colpa di tutto alle Forze dell’Ordine. Ammette di non aver pensato alla vedova: incredibile se si pensa che le prime foto diffuse del Vice-brigadiere, lo vedevano ritratto accanto alla moglie nel giorno delle nozze avvenute poco più di un mese fa. Dopo il primo pensiero rivolto al Carabiniere caduto, come si fa a non pensare immediatamente dopo ad una ragazza che pensava di vivere la sua vita accanto a quel giovane militare.

Forse, la signora non sa che quel Carabiniere, quando era libero dal servizio, si impegnava nel volontariato verso chi non ha più nulla. Il Carabiniere “con uno sguardo poco intelligente” faceva anche questo. L’insegnante dice “non ne sentiremo la mancanza”: forse non la sentirà lei ma la sentirà la giovane moglie ora vedova, la sentiranno i familiari, i colleghi, i superiori e l’Italia fatta da persone perbene.

Le scuse della signora dunque, appaiono più figlie della volontà di scongiurare grane nelle quali potrebbe giustamente incorrere. Se non si fosse sollevato questo vespaio, c’è da scommettere che le scuse non sarebbero mai giunte. Troppo livore nel primo post; trasuda odio verso le Forze dell’Ordine.

Spesso sentiamo i giovani esprimersi in termini volgari e gratuiti verso le Forze dell’Ordine: parole come “sbirro di m…”, “infami” e quant’altro, sono ormai tristemente presenti in un lessico sempre più frequente. Il fatto che un’insegnante, ruolo che non si astrae da quello di educatrice, scriva bestialità come quelle partorite dalla signora di cui sopra, probabilmente spiega l’opinione di alcuni giovani verso le donne e gli uomini della Polizia di Stato, dei Carabinieri e di qualunque altra forza armata.

Fortunatamente, non tutti gli insegnanti sono come la persona in question e non tutti i giovani sono avversi alle donne ed agli uomini in divisa.

Per la cronaca, l’account della signora è “inspiegabilmente” sparito da Facebook. Tante volte, il caso…

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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