Politica

CONTE ALLA CAMERA PER LA FIDUCIA – LA REPLICA DEL PREMIER

Il voto finale è previsto nel tardo pomeriggio

Roma, 6 giugno – Concluso il dibattito d’Aula, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sta replicando alla Camera in merito alla discussione per la fiducia al contratto di governo.

“Rivolgo un saluto al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, – ha esordito Conte – in quanto garante dell’unità nazionale. Nell’ambito delle sue prerogative costituzionali ha presieduto all’attività di formazione di questo governo, gli sono doverosamente grato per tutto quanto ha fatto sin qui”. “Sono molto onorato e, come già anticipato al Senato, sento forte la responsabilità di parlare in quest’Aula”, ha aggiunto.

“Non esiste maggioranza e non esiste opposizione sul contrasto alle mafie e ai poteri criminali. Qui veramente possiamo essere d’accordo”, ha affermato il premier.

“Dobbiamo cercare di riappropriarci del ruolo della politica e questo vuol dire che la politica si deve riappropriare della guida”. “Non parlo di un progetto di dirigismo economico, in cui gli imprenditori seguono solo un progetto, ma dico che dal governo vogliamo tracciare una linea di sviluppo perché abbiamo un progetto di futuro: di innovazione tecnologica, di società e imprese attente all’impatto delle iniziative economiche sull’ambiente e ai diritti dei lavoratori”.

“Ho lanciato l’idea – e lo ribadisco – di valutare bene il ruolo dell’Anac che non va depotenziato. In questo momento però non abbiamo i risultati che ci attendevamo e forse avevamo investito troppo. Possiamo valorizzare Anac anche in prospettiva di prevenzione e rafforzare la fase di prevenzione, in modo di avere una sorta di certificazione anticipata degli amministratori pubblici per poter procedere alle gare più speditamente”, ha aggiunto Conte.

“Stiamo già maturando consapevolezza, che è nel contratto, e la valutazione che sia opportuno distinguere fra banche che erogano credito e soprattutto caratterizzate a livello territoriale e banche di investimento votate più alla speculazione. Sicuramente ci sarà una revisione dei provvedimenti sul crediti cooperativo e sulle banche popolari”, ha detto il premier.

“In materia di autonomia è stato riconosciuto che abbiamo già espresso sensibilità: addirittura abbiamo ormai Paesi che si sono sviluppati nel corso del tempo in direzione federativa, da noi il sistema è assai consolidato, come per le Regioni a statuto speciale che intendiamo conservare e valorizzare”. “Anche in base all’art.116 terzo comma della Costituzione, siamo sensibili al fatto che ci sono già in atto delle trattative Stato-regioni e faremo di tutto per assecondare e non ostacolare questi processi in atto e la possibilità di conseguire per alcune Regioni un regime di maggiore autonomia, tanto più che questi percorsi hanno una base di legittimazione in istituti di democrazia diretta”.

“Questo governo ha l’ardire di poter promuovere delle nuove politiche economiche”. “Questo significa voler in tutti i tavoli presidiarli, esprimendo una direzione, voler promuovere una crescita sociale e economica, nel rispetto del principio di discesa progressiva del debito”.

“Per quanto riguarda la posizione a livello internazionale, siamo nella Nato e vogliamo rimanerci optime”.

“Quello della corruzione è un problema su cui ci siamo spesi molto: in campagna elettorale e nel contratto di governo. La nostra sensibilità su questo punto è prioritaria”. “Dobbiamo agire su due livelli: da un lato in direzione della de-burocratizzazione e dall’altro nel contrastare la corruzione”.

“Mi è stato detto che non ho usate le parole pace e cooperazione. Le uso ora, ma non mi sembra che nel contratto ci siano propositi bellicisti”. “Ci sono impegni internazionali, noi vogliamo misurarci con questi impegni con massima serenità, prudenza e cautela, e valuteremo di volta in volta. Pensare da qui possa partire un indirizzo imperialista o bellicista credo sia una preoccupazione immotivata”.

“Conflitto d’interessi, vexata quaestio in questo Parlamento: cercheremo di riprendere in mano questa questione, lo faremo al più presto. E i vostri interventi volti a interrompermi dimostrano che ciascuno ha il suo conflitto o pensa di avere il proprio conflitto…”. Parole che hanno scatenato la reazione delle opposizioni, specie quelle di Sinistra. Conte ha replicato: “Sono stato frainteso, non sto accusando nessuno ma dico che è negli interstizi della società a qualsiasi livello”.

“In un sistema di giustizia come il nostro, che non sempre offre di sé una grandissima prova, credo sia sbagliato arroccarsi in posizioni” che dividono tra giustizialisti e garantisti. “Questo esecutivo è consapevole che esistono principi costituzionali: riscriveremo tutte le nostre iniziative nel rispetto dell’architettura costituzionale”.

“Finora la gestione a livello Ue dei flussi migratori si è rivelata fallimentare. Intendiamo promuovere una più equa ripartizione delle responsabilità a livello Ue, non è solo questione economica ma questione che riguarda la cittadinanza europea”.

“La legittima difesa sul piano applicativo ha dato adito a tante incertezze tanto è vero che proprio in queste sedi è stata valutata l’opportunità di introdurre una maggiore puntualizzazione del diritto al ricorso alla legittima difesa, nelle ore notturne. Forse non riteniamo ci sia una grande differenziazione da fare tra ore diurne e notturne. Ma lavoreremo anche qui nel rispetto dei principi costituzionali e sottoporremo al Parlamento il frutto del nostro lavoro”.

Sul versante dell’economia, il governo opererà “nel rispetto dell’obiettivo di discesa progressiva del debito” ma “bisogna vedere come arrivarci”. “Noi siamo per negoziare su questo fronte anche a livello europeo e ci siederemo a quei tavoli volendo esprimere anche un indirizzo politico, ci auguriamo con la fermezza e la risolutezza necessarie per essere ascoltati dai nostri partner”.

Il premier ha garantito che governo non stravolgerà la “buona scuola”. “Abbiamo ragionato con tanti stakeholder, ci sono criticità su cui vogliamo intervenire”.

LA DIRETTA DALLA CAMERA DEI DEPUTATI

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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