Politica

CONTE GARANTISCE: “UNA MANOVRA CORRETTIVA NON E’ NECESSARIA”

Il premier è intervenuto in Senato ed ha parlato anche di clausole di salvaguardia dell'IVA, Codice degli Appalti e riserve auree nazionali

Non ci sarà alcuna Manovra correttiva: ad affermarlo, dopo il Vicepremier Matteo Salvini, è stato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte nel corso del ‘Question Time’, ieri pomeriggio in Senato.

“Non riteniamo necessaria alcuna Manovra correttiva, dobbiamo solo continuare nel razionale ed efficace utilizzo delle risorse già stanziate”, ha detto il premier. “A garanzia degli obiettivi di finanza pubblica, la Legge di Bilancio contiene misure di monitoraggio dei conti e un meccanismo di accantonamento di risorse sino a 2 miliardi”, ha sottolineato Conte. Queste risorse, ha spiegato il Capo del Governo, “potranno essere utilizzate o meno a seconda dello stato del ciclo economico”. Circa le stime di crescita della nostra economia, Conte ha detto che il Governo è fiducioso in quanto ritiene che “il secondo semestre 2019 sarà accompagnato da un allentamento delle tensioni commerciali e da condizioni più favorevoli”.

Le basi economiche del Paese, secondo il Capo dell’Esecutivo, restano solide. “Stiamo accelerando l’attuazione e l’applicazione delle varie misure approvate in questi mesi, affinché il più presto possibile possano dispiegare i suoi effetti. Effetti che contribuiranno a una crescita progressiva soprattutto nella seconda metà dell’anno. Stiamo lavorando a un’inversione di rotta rispetto al segno meno degli ultimi mesi”. Conte è determinato inoltre a “disinnescare le clausole di salvaguardia dell’IVA per gli anni 2020 e 2021, così come già avvenuto per il 2019 nella Legge di Bilancio”. “Stiamo lavorando – ha sottolineato – a una complessiva revisione del sistema di tax expenditures, volta anche a rimodulare le detrazioni fiscali in un’ottica di produttività ed efficienza”.

Altro tema toccato da Conte durante il suo intervento, quello della riforma del Codice degli Appalti: “Stiamo intervenendo con molta decisione”, ha affermato aggiungendo: “Vi anticipo che con il Ministro Toninelli stiamo pensando di anticipare alcune misure del Codice dei Contratti Pubblici perché il Paese no può aspettare e la crescita economica non può tardare”.

Il premier, provocato dal Senatore di Forza Italia, Massimo Maglieni, sull’effettiva indipendenza del Governo nelle proprie scelte, ha replicato dicendo che “il sottoscritto e qualsiasi ministro è nel pieno delle sue prerogative: di questo può essere assolutamente tranquillo. Tutti agiamo con la più ferma determinazione per difendere gli interessi degli italiani, è l’unica ragione che ci guida”. “Non intendiamo farci dettare l’agenda da ipotesi o previsioni di sorta – ha aggiunto Conte -. Alle ipotesi rispondiamo con azioni concrete. Stiamo seguendo un percorso ben chiaro e non ci lasciamo distrarre dalle voci dissonanti che si levano dal dibattito politico ed economico”.

Conte ha parlato anche di autonomia. Nel merito ha spiegato che “il Governo è disponibile ad aprire un confronto con il Parlamento nelle forme che verranno definite nel rispetto delle prerogative delle Camere, nell’ambito di un processo di trasferimento di competenze legislative, che assume un rilievo costituzionale e che vede il Parlamento necessariamente coinvolto”. Comunque, “sin dalla redazione del ‘Contratto per il Cambiamento’, è chiaramente evidenziato che il percorso del regionalismo differenziato dovrà tenere in considerazione non solo le peculiarità delle realtà territoriali, ma anche la piena realizzazione della solidarietà nazionale, nell’ambito della tutela dell’unità giuridica, di quella economica e dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, prescindendo dai confini territoriali”.

Il presidente del Consiglio infine, parlando infine di riserve auree nazionali, ha sottolineato che queste sono proprietà della Banca d’Italia, “Ente pubblico che svolge le funzioni di Banca Centrale della Repubblica italiana. L’utilizzo della riserva aurea rientra fra le finalità istituzionali della Banca, a tutela del valore della moneta”. Ed ha aggiunto: “Un intervento normativo volto a modificare gli assetti della proprietà aurea di Bankitalia, ancorché nell’ambito della discrezionalità politica del legislatore nazionale, andrebbe valutato, sul piano della compatibilità, con i principi basilari che regolano l’ordinamento del Sistema europeo delle Banche centrali”.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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