Politica

CONTE PARLA AL SENATO E I GRILLINI ESCONO

Il premier a Palazzo Madama per riferire sui presunti fondi russi alla Lega. I pentastellati si vendicano del suo Sì alla TAV e lasciano i banchi vuoti

Non si può certo definire un grande segnale di unità al Governo, quello che è stato espresso ieri pomeriggio in Senato dove il premier, Giuseppe Conte è intervenuto per comunicazioni in merito al caso dei presunti fondi russi alla Lega.

Appena Conte ha cominciato a parlare, un gruppo di senatori del Movimento Cinque Stelle si è alzato dai banchi di Palazzo Madama ed ha abbandonato l’Aula. “Ribadiamo il nostro rispetto per il premier, ma non era lui a dover riferire in Parlamento sul caso dei presunti fondi russi alla Lega”, hanno spiegato i ribelli pentastellati. Certo, nel comportamento dei senatori grillini, vedere una sorta di vendetta per il Sì di Conte alla TAV, potrebbe non essere così campato per aria. Del resto, il Senatore Gianrusso lo ha detto chiaramente: la protesta “è legata alla dichiarazione sulla TAV”. Ed un altro Senatore ha rincarato: “E’ il premier del sistema”.

Conte ha dovuto incassare anche le contestazioni dell’opposizione, talvolta così animate da indurre la presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati, a calmare gli animi surriscaldati. Il premier, ai contestatori che lo interrompevano ha detto: “Se oggi sono qui davanti a voi è in ragione del mio ruolo, è per il profondo rispetto che nutro nei confronti di quest’Aula. Non mi sono mai sottratto all’interlocuzione con il Parlamento”.

Entrando nel merito delle dichiarazioni rese in Aula da Conte, il premier ha spiegato che “sulla base delle informazioni disponibili alla presidenza del Consiglio posso precisare che il signor Savoini non riveste e non ha rivestito incarichi formali di consulente esperto di questo Governo”, aggiungendo però che “era presente a Mosca il 15 e 16 luglio 2018 a seguito del Ministro Salvini”.

Il Capo del Governo ha detto inoltre che sul caso della Russia, “la nostra linea è sempre stata coerente, non ci sono elementi che mi facciano dubitare circa un indebito scostamento di uno o più membri del Governo dalle linee stabilite”. “Mai alcuna forza del Governo avrebbe potuto avere la possibilità di intrattenere rapporti di parte con altri Paesi – ha proseguito Conte -. Ciascuna forza politica è libera di coltivare rapporti. Mi sono sempre adoperato affinché gli interessi di parte fossero vagliati al filtro degli interessi nazionali. Su questo sono esigente”.

“La vicenda all’origine di questa informativa appare ora sottoposta al vaglio della Procura di Milano che indaga per valutare la fondatezza di eventuali ipotesi di reato”, ha aggiunto il presidente del Consiglio. “Non conosciamo quali elementi siano stati acquisiti né le conseguenze dell’indagine in corso. Il piano del Governo è distinto dall’indagine della Procura di Milano. Ora non ci sono elementi per incrinare la fiducia con membri del Governo”.

Conte ha assicurato che la politica estera dell’Esecutivo in carica, non è stata in alcun caso compromessa dai rapporti che i singoli partiti possono aver intrattenuto con forze politiche di Paesi stranieri. “Ovviamente – ha precisato il premier – i singoli ministri nelle materie di loro competenza hanno contribuito ad alimentare le relazioni dell’Italia, ma la mia costante presenza all’estero e ai fori internazionali, ha consentito di mettere a punto anche sul fronte internazionale la sintesi necessaria per una linea coerente”.

Antonio Marino

Foto: ANSA

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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