Economia

Conti pubblici: l’Eurogruppo ci dà 7 giorni

Intanto Conte scrive a Bruxelles e dice: "Non abbiamo bisogno di manovre correttive"

Sette giorni: è questo il tempo concesso dall’Eurogruppo all’Italia per chiarire i dubbi sui conti pubblici del Paese. Si è arrivati a questa determinazione dopo il confronto di due giorni in Lussemburgo, durante il quale il Ministro dell’Economia, Giovanni Tria, ha esposto le posizioni italiane nel merito ed ascoltato i suoi interlocutori.

Di tempo non ne resta molto, anche perché la Commissione Europea ha fretta di studiare la situazione dell’Italia, pur essendo ormai abbastanza chiaro che si va verso la procedura d’infrazione. Lo ha fatto ulteriormente capire il presidente dell’Eurogruppo, Mario Centeno affermando: “L’Eurogruppo ha ascoltato le proposte della Commissione Europea sull’Italia e sostiene la richiesta di prendere le misure necessarie per rispettare le regole di Bilancio”. Una vera e propria sponda al Commissario agli Affari Economici, Pierre Moscovici il quale, ringraziando Centeno per aver accolto favorevolmente l’opinione della Commissione, ha dichiarato: “C’è un chiaro sostegno per la nostra analisi e il nostro approccio, ora continuiamo con il lavoro preparatorio che può portare alla procedura, restando pronti a valutare ogni elemento che l’Italia può portare”. Tuttavia, Moscovici ha lasciato una speranza aggiungendo: “La porta è ancora aperta, siamo in modalità di ascolto. Accolgo con favore gli impegni di Tria e Conte, so che agiscono in buona fede e con buona volontà per un accordo, ma ci servono più dati, più impegni, fatti, e misure necessarie, perché alla fine le regole sono regole e i conti devono tornare. E’ in questo spirito che dobbiamo avere scambi con le autorità italiane, in questo momento una procedura è giustificata, vogliamo evitarla, ma per farlo dobbiamo assicurare che le regole siano rispettate nel 2019 e 2020”. Una frase che però sembra più di circostanza quando la sensazione netta è che si tratti di una sentenza già decisa in istruttoria, quella della procedura d’infrazione contro l’Italia.

Dal canto suo, Tria ha replicato a Moscovici dicendo che gli anticiperà “i nostri programmi per questo e l’anno prossimo”. Però, ha precisato Tria, “l’unico problema è che siamo a metà anno – quindi -, non ci saranno documenti nuovi da far uscire ma dobbiamo dimostrare quello che stiamo facendo”. Ciononostante, il Ministro si è impegnato a portare nuovi dati all’Unione Europea anche entro fine luglio e non solo quelli alle maggiori entrate che saranno pronti entro fine giugno. “Porto dati, non chiacchiere”, perché “abbiamo maggiori entrate, quindi maggiori ricavi”, ha aggiunto Tria.

Nel frattempo, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha fatto sapere che la lettera da inviare a Bruxelles è quasi pronta. “La stiamo rivedendo, l’importante sono i contenuti”, ha spiegato il premier sottolineando che “non abbiamo bisogno di manovre correttive”.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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