Cronaca

CORONAVIRUS. IL PUNTO DI META’ GIORNATA

Gli aggiornamenti dall'Italia e dall'estero

Roma, 17 aprile – Oggi in Italia, ci sono circa 160mila persone positive al tampone per il coronavirus mentre quelle con sintomi si stanno riducendo. La curva dei contagi a livello nazionale, è in decrescita. Ad affermarlo, il presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro nel corso della conferenza stampa di questa mattina. I dati riferiscono “la storia di un Paese con livelli di circolazione diversi” da Regione a Regione.

Circa la ‘Fase 2’, Brusaferro ha detto che occorrerà “grande cautela”. “Dovremo ripensare e riorganizzare la nostra organizzazione della vita sia nei trasporti che nel lavoro e nelle attività quotidiane”.

L’epidemiologo Giovanni Rezza, dell’Istituto Superiore di Sanità, ha ammesso che il trend è effettivamente in decrescita se ci si limita a valutare i dati in base alla data in cui sono emersi i sintomi. Ciò non vuol dire che il COVID-19 stia scomparendo. “Spesso si parla di nuovi contagi – ha spiegato Rezza -, ma si tratta in realtà di vecchie notifiche. Adesso è importante considerare comparsa dei sintomi”.

Questa mattina, il Commissario all’emergenza, Domenico Arcuri ha firmato l’Ordinanza con la quale si potrà “procedere alla stipula del contratto di concessione gratuita della licenza d’uso sul software di contact tracing e di appalto di servizio gratuito con la società Bending Spoons Spa”, per la realizzazione della app ‘Immuni’. Ora, passerà allo studio della task-force di Vittorio Colao.

Obiettivo dell’utilizzo, sarà quello di tracciare coloro i quali possono entrare in contatto con persone positive al coronavirus. Non c’è obbligo di scaricarla sui propri cellulari e sarà comunque garantito l’anonimato per gli utente. Arcuri ha spiegato che si tratta di “un pilastro importante nella gestione della fase successiva dell’emergenza”. La sperimentazione della app riguarderà solo alcune Regioni per poi essere estesa su tutto il territorio nazionale.

Argomento Scuola: il Ministro della Pubblica Istruzione, Lucia Azzolina, parlando circa la riapertura delle scuole, ritiene che la situazione sia ancora troppo pericolosa. “Il governo a giorni prenderà una decisione – ha dichiarato il Ministro -. Ma con l’attuale situazione sanitaria ogni giorno che passa allontana la possibilità di riaprire a maggio. Non cancelliamo gli sforzi fatti finora”.

Ancora caldo il tema delle riaperture delle attività produttive che ha sviluppato un confronto, a tratti polemico, tra Regioni e Governo. Il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, stamane ha dichiarato: “Noi abbiamo iniziato a fare delle proposte al governo da portare alla cabina di regia, convocata per sabato dal ministro Boccia. Nessuno pensa di fare il fenomeno. Però vogliamo guardare avanti, progettare una Lombardia del futuro senza più scelte dettate dal caso”. Fontana ha voluto precisare che con il Governo non c’è “nessunissimo scontro”.

Nel merito delle riaperture ha parlato anche il Ministro delle Regioni, Francesco Boccia. “Il fai da te rischia di essere una pratica irresponsabile, un delitto al Paese, che può vanificare i sacrifici di tutti gli italiani”, ha affermato Boccia. “Quello che succederà dal 4 maggio – ha sottolineato il Ministro – dipenderà dai dati epidemiologici di questi giorni. Le Regioni devono farsi accompagnare condividendo le scelte della cabina di regia nazionale”.

Un altro tema particolarmente rovente è quello dato dalle morti sospette nelle RSA, forse causate dal coronavirus. A livello nazionale, nelle Residenze si sono verificati tra i 6mila ed i 7mila decessi dal 1° febbraio. I sintomi sono stati riscontrati in oltre il 40% dei deceduti. E’ quanto afferma l’Istituto Superiore di Sanità che cita i primi dati dell’Osservatorio sulle Rsa. Tuttavia, sottolinea l’ISS, “è difficile distinguere fra influenza e Covid-19”.

Ed è ancora il Governatore lombardo, Fontana a parlarne, spiegando che la scelta di trasferire i malati di coronavirus nelle Residenze Sanitarie Assistite, “è stata dei tecnici”. “Noi abbiamo fatto una delibera proposta dai nostri tecnici”, ha spiegato aggiungendo: “Sono stati i nostri esperti a dire che a determinate condizioni e cioè che esistessero dei reparti isolati dal resto della struttura e che ci fossero dei dipendenti dedicati esclusivamente ai malati COVID, la cosa si poteva fare. Le case di riposo che avevano queste condizioni hanno aderito alla proposta”, ha rimarcato il presidente della Lombardia, aggiungendo che “la scelta è stata fatta perché non avevamo più posti negli ospedali”.

In merito alla responsabilità dei controlli, Fontana è certo: “È dell’ATS, che si è recata sul posto a valutare se ci fossero le condizioni o meno, infatti sono pochissime le case che hanno accettato”.

Sempre a proposito di contagi nelle RSA, è seria la situazione della Residenza Skipper a Masone, in provincia di Genova dove, su 40 ospiti, 38 sono risultati positivi al coronavirus e tre di loro sono deceduti. La Direzione sanitaria della residenza, destinata a malati psichiatrici ed accreditata e convenzionata con la Regione Liguria, ha provveduto a trasferire gli ospiti pressi i centri COVID, non appena accertati i contagi.

In Europa, pare che abbiano avuto successo le misure adottate dalla Germania per contenere l’epidemia. Lo ha affermato il Ministro della Salute, Jens Spahn. Il Ministro ha spiegato che in Germania sono stati fatti al momento, 1,7 milioni di test: i positivi sono risultati essere 133.830 mentre 3.868 sono le persone che hanno perso la vita.

Oltreoceano, è sempre grave la situazione negli Stati Uniti, dove i decessi hanno toccato la cifra record di 4.591 in 24 ore. Ad affermarlo, il Wall Street Journal sui dati della Johns Hopkins University.

A Wuhan, le Autorità locali hanno rivisto al rialzo, e non senza sorpresa, i numeri dei contagi e dei decessi. Le cifre sono state ritoccate aggiungendo rispettivamente 325 e 1.290 unità. Di conseguenza, all’oggi, si parla di 50.333 malati e di 3.869 morti. “La revisione – hanno spiegato – è conforme a leggi e regolamenti, e al principio di essere responsabili verso la storia, le persone e i defunti”.

Vanno decisamente bene le cose in Corea del Sud, dove si sono registrati solo 22 nuovi casi di positivi al COVID-19, nelle ultime 24 ore. 11 sono stati rilevati nei controlli agli aeroporti mentre i restanti 11 si trovano nella provincia di Gyeongsang, a Seoul e in altre zone del Paese. Attualmente, i contagi sono complessivamente 10.635 ed i decessi, 230.

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Redazione La Voce

Quotidiano d'informazione e cultura nazionale ed internazionale, fondato nel 2014

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