Cronaca

CORONAVIRUS IN ITALIA: 475 MORTI IN UN SOLO GIORNO

Il Governo valuta ulteriori strette. Si pensa allo stop alle attività sportive e limitazioni nell'andare a fare la spesa

475 morti in sole 24 ore, le ultime: un dato che è addirittura più elevato di quello registrato in Cina nel suo momento peggiore e che fa sfiorare i 3.000 morti in Italia a seguito della pandemia di coronavirus. Aumentano però anche i guariti: 1.084, ovvero il 37% in più rispetto a martedì, per un totale complessivo di 4.025. I contagiati, in base ai dati di ieri, sono 2.648 in più da martedì e complessivamente, 28.710: un dato che segna la stabilità del trend. E’ su questi numeri che il Governo sta riflettendo circa l’opportunità di bloccare le attività sportive all’aperto, limitare le uscite per andare a fare la spesa e dare un ulteriore giro di chiave ai trasporti. Non solo: si pensa anche a limitazioni per i bar nelle stazioni di servizio delle città e per gli uffici. L’obiettivo è non mollare la presa circa il contrasto ai sovraffollamenti come, ad esempio, quelli visti nelle metropolitane di Milano.

Già ieri pomeriggio, il Ministro dei Trasporti, Paola, De MIcheli, ha firmato un Decreto che limita ulteriormente i collegamenti ferroviari e marittimi nel Paese, ad unica eccezione delle merci.

Per quanto riguarda le attività sportive all’aperto, ha parlato il Ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora.

“Dobbiamo prendere in considerazione la possibilità di porre il divieto completo di attività all’aperto – ha affermato il Ministro -. Abbiamo lasciato questa opportunità perché ce lo consigliava la comunità scientifica, ma se l’appello di restare a casa non sarà ascoltato saremo costretti anche a porre un divieto assoluto”. “Stiamo valutando – ha aggiunto il Ministro delle Autonomie Francesco Boccia -, sarà una decisione collegiale che prenderemo nei prossimi giorni”. Gli italiani sono stati dunque avvisati. Se nuovo provvedimento ci sarà, certamente non prima del fine settimana.

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Serve evitare ulteriori lassismi da parte della collettività, specie nel prossimo fine settimana. Il premier, Giuseppe Conte, pur condividendo la linea della fermezza, pare non voler perdere di vista le possibili conseguenze di scelte ulteriormente drastiche. Vuole capire se i ripetuti appelli alla prudenza possano sortire qualche effetto sui cittadini e soprattutto, vuole vedere i dati nella loro evoluzione: linea sostenuta anche dagli esperti.

Il presidente dell’Istituo Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro ha affermato: “Dobbiamo lasciare che le misure abbiano effetto, non è che si possono cambiare ogni giorno. E’ stato adottato un provvedimento molto restrittivo la scorsa settimana, lasciamo che agisca e poi faremo le nostre considerazioni”. In ogni caso, Brusaferro così come il Capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, non intendono fare passi indietro.

“Siamo in una fase in cui misuriamo l’effetto delle misure adottate in tutto il Paese e non possiamo ancora vedere i benefici – ha detto ancora Brusaferro – ci vorrà ancora qualche giorno. Per questo non dobbiamo mollare, dobbiamo mantenere le misure se vogliamo vederne davvero degli effetti”. “E’ necessario contenere al massimo gli spostamenti – ha aggiunto Borrelli -. I dati di oggi ci fanno pensare positivo ma vanno adottati e mantenuti comportamenti corretti”.

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Sulla base dei numeri attuali, è pressoché impossibile ipotizzare vicina la fine dell’incubo. Non è un caso che in più di una dichiarazione da parte di esponenti del Governo, sia stato detto chiaramente che un prolungamento dei provvedimenti in essere, sarà “inevitabile”, al di là della scadenza prevista per il 3 aprile. Scuole chiuse, limitazioni nella circolazione ed una Pasqua tra le pareti di casa, sono quindi da considerarsi ormai una certezza.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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