Cronaca

CORONAVIRUS IN ITALIA. SIAMO AD 11 MORTI E 323 CONTAGIATI

Il premier Conte invita a visitare l'Italia definendola luogo sicuro ma i Paesi esteri la vedono diversamente e ne sconsigliano i viaggi. Nel Lodigiano arriva l'Esercito

E’ in costante aggiornamento l’elenco dei morti e dei contagiati a seguito del coronavirus in Italia. Al momento, siamo ad 11 persone decedute e 323 contagiate. A perdere la vita ieri, 4 anziani dei quali, tre in Lombardia ed uno in Veneto. E sono proprio queste due regioni a detenere il record ma nella giornata di ieri, si sono registrati casi di contagio anche in altre aree del Paese: Sicilia, Liguria e Toscana. Attualmente, la situazione contagi a livello nazionale vuole la Lombardia prima, con 240 contagiati; il Veneto con 45, l’Emilia Romagna con 26, il Piemonte ne conta 3 a pari del Lazio e della Sicilia. Seguono la Toscana e la Liguria con 2 ciascuno. Chiude l’Alto Adige con 1 contagiato. A questi si aggiunge un caso sospetto nelle Marche. Un primo test eseguito a Pesaro ha dato esito positivo ma l’ultima parola spetterà allo Spallanzani di Roma. Dei contagiati, ad essere in ospedale sono 114 e di questi, 35 in Terapia Intensiva. 162 invece, sono stati posti in isolamento domiciliare. Si registra un caso di guarigione.

Per quanto riguarda i nuovi contagi rilevati in Sicilia ed in Liguria, riguardano persone provenienti dalle aree focolaio della Lombardia e del Veneto. Nel dettaglio, i tre casi registrati a Palermo si riferiscono a turisti bergamaschi. L’hotel dove erano ospitati è stato chiuso e tutti gli ospiti sono stati sottoposti a tampone. Circa la Liguria, il caso è stato rilevato ad Alassio e riguarda una turista proveniente da Castiglione d’Adda.

Il virus proveniente dall’Italia ha anche superato i confini, giungendo sull’isola di Tenerife, a Barcellona e ad Innsbruck. Sull’isola spagnola è stata messa in isolamento  ospedaliero una coppia proveniente dalla Lombardia. Nella Capitale catalana invece, è stata riscontrata positiva al coronavirus una donna di 36 anni giunta anch’essa dalla Lombardia. Nella città austriaca infine, è stata trovata positiva una coppia di Bergamo.

Nonostante ciò, il premier Giuseppe Conte invita gli stranieri a visitare l’Italia, proponendola come luogo sicuro: “E’ un’emergenza che si può affrontare, l’Italia è un Paese sicuro, più di tanti altri”, ha affermato il Capo del Governo.

Dello stesso avviso, il Ministro della Salute Roberto Speranza che, nel corso di un incontro con i suoi omologhi degli Stati confinanti, ha detto che “gli italiani possono continuare a viaggiare”. Speranza ha aggiunto che, come ritenuto anche dai suoi colleghi, una chiusura dei confini sarebbe “una misura esagerata”.

Parole di rassicurazione ed invito a “ridimensionare questo grande allarme”. sono giunte anche da Walter Ricciardi, consulente del Ministero della Salute. Ricciardi ha sottolineato che il 95% dei contagiati guarisce e che “tutti i morti avevano già condizioni gravi di salute”.

Tuttavia, le altre nazioni sono di parere diverso e stanno invitando i loro cittadini ad evitare di recarsi in Italia.

Circa gli accertamenti sulle origini del coronavirus in Italia, ha parlato Giovanni Rezza, Direttore del Dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto Superiore della Sanità. Rezza ritiene che il virus fosse in circolazione nel Lodigiano “da una o due settimane” prima che emergesse il caso del cosiddetto “paziente indice”, ovvero il ricercatore 38enne di Codogno. Quasi tutto – ha spiegato Rezza – è riconducibile all’epicentro dell’epidemia, che si trova nel lodigiano. Poi ci sono un paio di focolai più piccoli in Veneto. Ma gli altri sono casi che vengono dall’epicentro dell’epidemia”. Intervenendo poi sull’aggiornamento dei morti, Rezza ha affermato: “In Italia c’è una popolazione anziana e si spiegano così i tassi di mortalità del 2-3%. Gli anziani sono più fragili, lo vediamo con l’influenza. Da quest’ultima possiamo proteggerli con il vaccino; non essendoci il vaccino per il coronavirus c’è la mortalità. L’unica maniera per proteggerli è circoscrivere i focolai come si sta facendo”.

Indubbiamente questo accade: le zone rosse sono ben presidiate dalle Forze dell’Ordine che impediscono l’accesso e l’uscita. A dar loro manforte, nella giornata di ieri è arrivato anche l’Esercito col compito di presidiare i check point della provincia di Lodi. Adesso toccherà alle altre regioni italiane interessate dal contagio, adottare misure di salvaguardia che però dovranno essere concertate con il Governo. A tal proposito, Conte ha anticipato i termini di un’ordinanza che andrà a definire le tre linee di condotta. “Una per le zone focolaio (i 10 Comuni lodigiani e Vo’, in Veneto), un secondo livello che si estende alle aree circostanti che presentano episodi da contagio che sono state indirettamente coinvolte, un terzo che è il resto d’Italia, dove non c’è bisogno di adottare misure restrittive”, ha spiegato il premier.

Per maggior chiarezza, il presidente del Consiglio ha chiamato ad esempio la Scuola. “Non si giustifica la chiusura delle attività scolastiche in Italia; semmai possiamo sospendere le gite, ma sicuramente non ha ragione di esistere la sospensione si attività scolastiche e produttive”.

Le parole del premier sono però state messe in discussione dal Governatore delle Marche, Luca Ceriscioli il quale ha chiuso le scuole e bloccato le manifestazioni sino al prossimo 4 marzo. Un’iniziativa che non è stata gradita da Palazzo Chigi: il Governo ha infatti impugnato il provvedimento.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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