Gli Esseni, la Vita a 360°

Dalla sopravvivenza alla vita, perché l’uomo è verticale?

Il giusto orientamento della coscienza

Camminare sulla terra è fonte di piacere, di benessere ma nessuno penetra il senso di questa azione fondamentale che nasconde tanti misteri e che in realtà ci parla dell’uomo, del suo divenire, del suo passato, della sua missione, della sua struttura. La marcia degli animali è diversa da quella dell’uomo. Andiamo a svelarne qualche segreto…

Quando vediamo una persona, siamo di fronte a un essere verticale. Che siamo in piedi o seduti, la nostra colonna vertebrale è verticale, con il suolo sotto i nostri piedi e il cielo sopra la nostra testa. Anche i vegetali sono verticali. Se ci pensiamo bene, potremmo aver  ricevuto da loro questa verticalità, un’eredità che potremmo approfondire…

In effetti, si tratta di un dono, di una dignità, di un orientamento. Camminare sulla terra rappresenta un fondamento. Camminiamo nell’orizzontalità, mentre il cielo rappresenta un ideale, un obiettivo, una risposta.

La notte siamo nell’orizzontalità, mentre la mattina ci risvegliamo e ci mettiamo nella verticalità. Lo facciamo tutti giorni ma non ci rendiamo conto quale possa essere l’insegnamento nascosto e prezioso all’interno di questo movimento.

Un conto è essere  nella verticalità fisicamente, un altro è esserlo nella propria interiorità.

Qual è la sfera che governa la nostra vita? La sopravvivenza o la vita stessa? Ciò dipende molto dalle nostre preoccupazioni….

I Saggi di tutte le tradizioni parlano del risveglio della coscienza. Essa è spesso addormentata soprattutto quando tutto sembra andar bene.. perché? Semplicemente perché la vita esteriore come la via interiore appartengono alla vita orizzontale e dunque alla sopravvivenza. La verticalità invece appartiene alla vita superiore, alla quale l’uomo deve un giorno risvegliarsi. Ecco il motivo per il quale siamo verticali, per poter tendere verso il nostro cielo, la nostra Anima, il nostro Spirito, la dimensione appunto superiore del nostro essere che dà un senso alla nostra vita.

Ovvio che la civiltà umana è governata da un’intelligenza, la quale non ha alcun interesse nel risveglio della coscienza dell’essere umano. L’educazione e tutto ciò che essa propone conduce a tagliare, a negare questa tendenza naturale iscritta da sempre in noi.

Possiamo dire che siamo degli esseri umani in divenire, perché in realtà non lo siamo ancora e dobbiamo tendere a raddrizzarci, a risvegliarci, a ritrovare la nostra verticalità autentica, quella che ci collega al Mistero dell’esistenza, quella che ci rende coscienti del perché esistiamo.

Vivere significa essere come un uccello. Sapersi posare sul suolo, nella vita materiale e saper volare, lanciarsi verso le alture dello spirito, dei grandi enigmi dell’esistenza, vivere per un ideale superiore, che possa trascendere il mistero della sofferenza, della malattia e della morte e portarci verso l’essenza della vita.

La leggerezza interiore porta alla serenità e alla libertà.

Esse sono una stabilità, una forza e un equilibrio.

Alain Contaret

Rappresentante della Tradizione e Religione essena in Italia

Sacerdote esseno, ierogrammata (scriba esseno) e insegnante esseno

Esperto Arte del movimento meditativo esseno (Qi Gong e Yoga esseno)

Discepolo del Maestro Olivier Manitara, rappresentante mondiale della Tradizione e Religione essena

Correzione testo:

Barbara Frattini

Sacerdotessa essena e Ierogrammata (scriba essena)

Discepola del Maestro esseno Olivier Manitara

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Redazione La Voce

Quotidiano d'informazione e cultura nazionale ed internazionale, fondato nel 2014

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