Politica

DL CRESCITA: VOLANO GLI STRALCI

Il Governo lo approva ma la norma 'Salva Roma' passa a metà. Salvini esulta mentre Conte è furibondo

Roma, 24 aprile – In un clima segnato da incertezze e tensione alle stelle, la scorsa notte il Consiglio dei Ministri ha approvato il DL Crescita che però, da Palazzo Chigi esce “azzoppato” dagli stralci.

Quel che appare certa, la frattura profonda nei rapporti tra Movimento Cinque Stelle e Lega, con Salvini che ottiene lo stralcio di un’ampia parte della norma ‘Salva Roma’ dal Decreto.

Ad inizio del CdM, sono presenti in forza i rappresentanti della Lega mentre per il Movimento Cinque Stelle ci sono soltanto i ministri Alberto Bonisoli, Elisabetta Trenta e Barbara Lezzi. Non c’è neanche l’altro Vicepremier, Luigi Di Maio che arriverà solo alle 21, a due ore dall’inizio dei lavori.

E’ Salvini ad alimentare lo scontro quando, nel bel mezzo del Consiglio dei Ministri, quando tutto era ancora da definire, ha incontrato la stampa riferendo dello stralcio. La sua iniziativa ha fatto imbestialire il premier, Giuseppe Conte che gli avrebbe detto: “Non siamo i tuoi passacarte”, sottolineando così la mancanza di rispetto che il Capo del Governo avrebbe rilevato nei confronti dell’Esecutivo, da parte del leader del Carroccio.

Salvini, davanti all’ira di Conte fa spallucce ed al termine del Consiglio dei Ministri conferma quanto detto in precedenza sul ‘Salva Roma’: “La Lega è soddisfatta, i debiti della Raggi non saranno pagati da tutti gli italiani ma restano in carico al Sindaco”. Il Movimento Cinque Stelle, dal canto suo fa sapere: “La norma è stata approvata a metà, con i commi 1 e 7. E’ un punto di partenza, sul resto decideranno le Camere”.

L’Amministrazione comunale di Roma reagisce caustica a quanto deciso sulla norma che la riguarda. Il Sindaco Virginia Raggi vedrebbe come un dispetto della Lega nei confronti dei romani, l’eventualità che la norma non passi.

Un’altra grana per il Governo è quella del caso di Armando Siri. Il Movimento Cinque Stelle ne chiede a gran voce le dimissioni mentre il leader leghista lo difende ed ai giornalisti dice: “Siri resta al suo posto”.

L’unico provvedimento che sarebbe andato liscio nel CdM è quello relativo ai rimborsi per i clienti truffati dalle banche. Con grande soddisfazione del M5S, il tetto di indennizzo passa da 100 a 200mila euro.

Tra le altre norme approvate, l’estensione del regime di “decommercializzazione” che riguarda gli enti associativi assistenziali. Inoltre, sarà consentito all’ANPAL, l’Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro, di potersi avvalere delle prestazioni d’opera date dalle società in house. Ed ancora, l’inserimento nel DL Crescita delle norme che “determinano i requisiti per l’accesso al Fondo indennizzo risparmiatori”. Infine, approvate le misure che “definiscono le modalità di ingresso del Ministero dell’Economia e delle Finanze nel capitale sociale della newco ‘Nuova Alitalia’”.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo

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