Politica

DL FISCO: E’ SCONTRO TRA LEGA E MOVIMENTO CINQUE STELLE

Fraccaro: "Alle Camere un testo pulito". Salvini: "Cosa fatta capo ha"

La presunta “manina” sul DL fiscale ha continuato a fare danni e polemiche per quasi tutta la giornata di ieri, mettendo l’uno contro l’altro, Lega e Movimento Cinque Stelle. La “bomba” era scoppiata nella serata di mercoledì, quando il Vicepremier, Luigi Di Maio, davanti alle telecamere di ‘Porta a Porta’, aveva denunciato che il testo sulla cosiddetta ‘Pace Fiscale’, parte integrante della Manovra finanziaria, “trasmessa al Quirinale non è quello su cui c’era l’accordo in Consiglio dei Ministri”, in quanto “c’è sia uno scudo fiscale per i capitali all’estero sia la non punibilità per chi evade. È un fatto gravissimo, manina politica o no, depositerò subito un esposto alla Procura della Repubblica”.

Il Movimento Cinque Stelle, nella giornata di ieri, aveva lanciato l’ipotesi di un secondo Consiglio dei Ministri da tenersi oggi. Obiettivo, quello di sanare eventuali danni nel documento. La proposta pentastellata non è però stata favorevolmente accolta dall’altro Vicepremier, Matteo Salvini.  “Cosa fatta capo ha – ha affermato il Segretario della Lega -. Quello che abbiamo discusso per ore ed ore in Consiglio dei Ministri l’ho trovato scritto”. “Io quando prendo impegni con Di Maio e i cittadini li mantengo”. “Il decreto resta – ha aggiunto Salvini -. Non possiamo approvare un decreto e modificarlo il giorno dopo. Ognuno prenda le sue responsabilità”. “Stiamo per essere attaccati dall’Europa: se diciamo che il Decreto è stato modificato la sera per la mattina da Batman o Robin, è un problema. Non c’è nessun Consiglio dei Ministri domani (oggi ndr), sono impegnato in tour elettorale in Trentino per far cadere la sinistra a Trento e Bolzano”, ha concluso Salvini.

La linea della fermezza, il Ministro dell’Interno l’aveva già espressa in un’intervista rilasciata al quotidiano, ‘La Repubblica’. “Nessun trucco. Legge di bilancio e decreto fiscale sono passati in Consiglio dei Ministri all’unanimità. Nessuno ha votato contro. Anche perché quello che chiamate condono, un condono non è”, aveva affermato Salvini aggiungendo: “La manovra non cambierà di una virgola”. Poi, riferendosi alle reazioni dell’Unione Europea, aveva avvertito: “Non si permettano di inviare troike o commissari. La smettano, facciano lavorare il governo degli italiani. Mi appello al buon senso, come Draghi”.

Tuttavia, il fuoco continua ad ardere vivace: il Movimento Cinque Stelle non intende prescindere dalle proprie posizioni.  La Sottosegretaria all’Economia Laura Castelli ha infatti dichiarato: “Lunedì prima del Consiglio dei ministri c’è stato un tavolo politico in cui l’accordo raggiunto prevedeva nessun condono penale e niente scudo fiscale sui capitali esteri. Adesso Garavaglia e la Lega ci dicono che approvano una norma che introduce condoni penali e scudi fiscali per capitali all’estero? Allora c’è un problema politico”. Non da meno il presidente della Camera, Roberto Fico. “E’ chiaro che al di là di ciò che è successo, questo lo vedrà il Consiglio dei Ministri nella propria interlocuzione, sono fermamente contrario che ci sia questo articolo all’interno del Decreto”.

Il Sottosegretario all’Economia, Massimo Garavaglia (Lega), accusato da ambienti pentastellati di essere lui la “manina”, si è difeso dichiarando:  “Tutti sapevano le norme del Decreto fiscale. Non so nulla di eventuali modifiche”. Alla domanda se anche Di Maio ne fosse a conoscenza, Garavaglia ha risposto seccamente, “Non lo so”.

In tutto questo è intervenuto anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. “Venerdì sarò a Roma – ha affermato ieri -, controllerò il DL Fiscale come il presidente fa sempre, articolo per articolo, e verrà inviato in forma ufficiale al Quirinale il testo che sarà conforme alla volontà deliberata nel corso del Consiglio dei Ministri”.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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