Politica

DL GENOVA: IL SENATO APPROVA E DIVENTA LEGGE

I voti favorevoli sono stati 167, i contrari 49. Bagarre in Aula contro Toninelli. De Falco (M5S) non vota

Roma, 15 novembre – Con 167 voti favorevoli, 49 contrari e 53 astenuti, l’Aula del Senato ha dato il via libera al DL Genova che diventa legge.

La seduta è stata caratterizzata da alcuni episodi che faranno sicuramente discutere. Il primo riguarda il Senatore del M5s, De Falco che al momento del voto non era in Aula. Quando ha saputo che le votazioni si erano svolte e concluse, De Falco ha mostrato non poca sorpresa:  “Hanno votato? Ma la seduta non era sospesa?”. Secondo alcuni però, l’assenza del Senatore pentastellato sarebbe stata volontaria.  “C’erano cose che condividevo e altre che non condividevo, per questo ho scelto di astenermi”, riferisce ‘LaPresse’ che ha raccolto le dichiarazioni di De Falco. “E’ vero non ho fatto in tempo a votare: ma tutto sommato meglio così. Evidentemente era destino, il fato…”, avrebbe aggiunto successivamente.

Il Ministro per le Infrastrutture, Danilo Toninelli è stato duramente contestato in Aula da una parte delle opposizioni per aver espresso la sia soddisfazione circa l’esito del voto, alzando il pugno chiuso: gesto che qualcuno ha evidentemente ricondotto ad un’esternazione di stampo comunista.  “Il mio intervento – ha spiegato il Ministro – è solo per portare il ringraziamento a tutti i deputati per aver lavorato giorno e notte in queste settimane su un provvedimento che stanzia 300 milioni di euro per Genova e i genovesi, e chi oggi ha gioito l’ha fatto per i cittadini di Genova e per le 266 famiglie che hanno perso casa e che da domani avranno soldi stanziati per comprare finalmente una nuova abitazione”.

La presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, ha faticato non poco per riportare l’ordine in Aula a seguito delle contestazioni a Toninelli, arrivando persino a sospendere la seduta per alcuni minuti. “Non ho la possibilità da qui di vedere i banchi del governo – ha detto la Casellati -, ma mi dicono che il Ministro Toninelli abbia tenuto degli atteggiamenti poco commendevoli. Devo necessariamente riprendere alcuni atteggiamenti che non possono essere ripresi in questa Aula. Inviterei tutti a mantenere atteggiamenti corretti per le Istituzioni, non è permesso a nessuno di avere atteggiamento poco rispettosi della dignità di quest’Aula”.

Toninelli ha dovuto incassare anche il rimbrotto della Casellati per l’uso del cellulare durante le dichiarazioni di voto. “Se il Ministro non è interessato ad ascoltare le dichiarazioni di voto non possiamo fare nulla. Ministro, la pregherei di dare attenzione alle dichiarazioni di voto perché mi dicono che lei è sempre al telefono”.

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Redazione La Voce

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