Cronaca

ECCO CHI VOLEVA BRUCIARE I BAMBINI

Il ritratto di Ousseynou Sy, colui che ieri mattina a San Donato Milanese, ha dirottato il bus che conduceva, carico di bambini di una scuola media di Crema

Milano, 21 marzo – Una vita fatta da abusi di alcol, la patente sospesa ed un matrimonio andato a rotoli: è questo il ritratto in sintesi di Ousseynou Sy, colui che ieri mattina a San Donato Milanese, ha dirottato il bus che conduceva, carico di bambini di una scuola media di Crema, con l’intenzione di suicidarsi e portare con sé i ragazzini nel suo folle piano. Aveva cosparso l’automezzo di benzina ed intendeva bruciare vivi i bambini, morendo con loro sulla pista dell’aeroporto di Linate. Una tragedia dalle proporzioni immani, evitata solo grazie all’iniziativa di uno dei piccoli sequestrati che, senza farsi notare, ha telefonato ai Carabinieri che sono intervenuti con tempismo e professionalità molto più che encomiabile.

Ousseynou Sy, 47 anni, è nato in Francia da genitori senegalesi e dal 2004 è cittadino italiano. Lavora per la Società Autoguidovie da 15 anni ma nel 2007 gli viene sospesa la patente perché sorpreso alla guida in stato d’ebrezza. Per evitare che la cosa arrivi sul tavolo dell’azienda per la quale lavora, si mette in malattia fino a quando non rientra in possesso del documento: Autoguidovie non saprà mai del fatto. Nel 2018 subisce una condanna ad un anno e mezzo per violenza sessuale commessa nel 2010 ai danni di una 17enne: la pena gli viene sospesa. Nel frattempo il divorzio dalla moglie, una bresciana che gli ha dato due figli di 18 e 13 anni con i quali non ha alcun rapporto, così come con la ex moglie.

Il resto è cronaca nota. Un gesto premeditato ed annunciato in un video che ha realizzato prima di mettere a segno il suo atto criminale. Pare volesse vendicare i migranti morti nel Mediterraneo. Il video però non si trova: lo ha registrato con il suo cellulare andato distrutto nel rogo del bus. Si spera che possa essere recuperato tramite alcuni conoscenti con i quali lo aveva condiviso.

Adesso è detenuto nel carcere milanese di San Vittore; dovrà rispondere dei pesantissimi reati di strage, sequestro di persona, incendio e resistenza: il tutto con l’aggravante di finalità terroristiche.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo

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