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FaceApp: ricercatori Kaspersky individuano una versione malevola

Oltre 500 le installazioni registrate da utenti che hanno riscontrato problemi col loro smartphone

Quella della FaceApp è un’applicazione che ha preso subito posto negli smartphone di adulti e adolescenti ed è proprio sull’onda della popolarità acquisita che alcuni malintenzionati hanno deciso di “scriverne” la propria versione. Infatti il malcapitato che ha scaricato tale app fasulla si è ritrovato a fare i conti con continui annunci pubblicitari, detti in gergo, ‘adware’, senza potersene più liberare.

A scoprirlo sono stati i ricercatori di Kaspersky dopo alcune segnalazioni ricevute e pubblicate nei forum che hanno revisionato il codice delle versioni fasulle presenti negli store. Ciò che ne è emerso, la conferma dei primi sospetti: la versione fake di FaceApp infettava gli smartphone degli utenti con continui annunci pubblicitari generati dagli adware nascosti fra le righe del codice delle app. Il virus è progettato proprio per lanciare messaggi pubblicitari continui sul display e quello più persistente si chiama MobiDash. I ricercatori di Kaspersky spiegano in un post: “Una volta che l’applicazione viene scaricata da fonti non ufficiali e installata, simula un guasto e questa è successivamente rimossa. In seguito, un modulo malevolo dell’applicazione rimane nascosto nel dispositivo dell’utente, facendo visualizzare annunci pubblicitari”.

Stando alle stime ufficiali di Kaspersky, la prima rilevazione di MobiDash risale al 7 luglio e circa 500 utenti hanno riscontrato questo problema negli ultimi giorni. Attualmente le stime si aggirano intorno agli 800 utenti.

Igor Golovin, Security Researcher di Kaspersky commenta: “Le persone dietro MobiDash spesso nascondono i propri moduli adware dietro ad applicazioni e servizi noti. Ciò vuol dire che le attività delle versioni fake di FaceApp potrebbero intensificarsi, considerando che hanno colpito centinaia di utenti in due soli giorni. Raccomandiamo agli utenti di non scaricare applicazioni da fonti non ufficiali e di installare soluzioni di sicurezza sui propri dispositivi per evitare qualsiasi qualsiasi danno”.

Dario Naghipour

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