Economia

FASE 2 . CARO CAFFE’, QUANTO MI COSTI?!

Sin da lunedì i consumatori segnalano rincari neii bar ma anche dai parrucchieri. Rienzi (CODACONS): "Pronti a denunciare in Procura"

Dal 18 maggio, caffè più amaro per molti italiani che, con la riapertura degli esercizi commerciali, si sono recati al bar per il rito della colazione, scoprendo che i prezzi, in alcuni casi, avevano subito ritocchi al rialzo.

CODACONS, sin da lunedì aveva cominciato a ricevere segnalazioni da parte dei consumatori che, tornati a prendere il caffè fuori casa, denunciavano rincari dei listini.

Al momento, sembravano essere casi isolati ma l’Associazione dei consumatori aveva già espresso preoccupazione, invitando i cittadini a segnalare i casi di aumento ingiustificato. Lunedì infatti, CODACONS riferiva di “caffè che ad esempio in alcuni locali sarebbe passato da 0,90 euro a 1 euro, o il cappuccino da 1,20 a 1,40 euro”. Rincari venivano segnalati anche per i “parrucchieri, con costi più alti per tagli, messe in piega, ecc. in alcuni locali”.

“Speriamo si tratti di situazioni isolate, e che gli esercenti non decidano in massa di ritoccare i listini per rifarsi dei minori guadagni e dei costi di sanificazioni dei locali”, aveva affermato il presidente Carlo Rienzi.

Purtroppo però, i timori del CODACONS si sono trasformati in realtà, e nelle scorse ore si sono moltiplicate le segnalazioni dei consumatori che denunciavano rincari ingiustificati dei prezzi in numerosi settori.

“In testa alla classifica dei rincari – spiega l’Associazione – ci sono i bar, con molti esercenti che hanno ritoccato al rialzo il prezzo di caffè e cappuccino: ad esempio a Milano la classica tazzina consumata al bancone arriva a costare fino 2 euro. A Firenze alcuni locali hanno portato il costo dell’espresso a 1,70 euro, mentre a Roma si arriva a pagare 1,50 euro, contro 1,20 euro di Genova. Aumenti spropositati ma non unici. Anche i parrucchieri, in base alle molte segnalazioni giunte al CODACONS, hanno aumentato i listini, con rincari in tutta Italia per shampoo, messa in piega, taglio, e altri trattamenti. Seguono gli alimentari, con molti beni di prima necessità che hanno subito negli ultimi giorni sensibili rialzi al dettaglio”.

“E’ un vero e proprio scandalo che commercianti ed esercenti scarichino i mancati guadagni e i maggiori costi legati al coronavirus sui consumatori finali – afferma il presidente Carlo Rienzi – Siamo pronti a denunciare in Procura qualsiasi speculazione sui prezzi a danno dei cittadini, ed invitiamo gli italiani a segnalare al Codacons rincari dei listini registrati prezzo bar, ristoranti, parrucchieri ed esercizi vari”.

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Redazione La Voce

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