Economia

FMI: la recessione italiana potrebbe contagiare globalmente

A questo si aggiunge il rischio povertà, corso dal 20% delle famiglie italiane

Quel che emerge dal Report del Fondo Monetario Internazionale, circa l’economia italiana è assai poco lusinghiero quanto preoccupante per gli altri Paesi. La recessione tecnica nella quale è precipitato il nostro Paese, potrebbe produrre un contagio globale.

Parlando del Reddito di Cittadinanza, il FMI, pur riconoscendone l’utilità, afferma che prevede benefit “molto alti” specialmente per le regioni del Sud Italia, “dove il costo della vita è più basso”. La conseguenza è che potrebbe rivelarsi un “disincentivo al lavoro” o che possa creare “dipendenza dal welfare”. Il Fondo sottolinea che, se da una parte i benefit vanno ai più poveri, le famiglie più numerose vengono penalizzate. “Essenziali” sono quindi, non solo l’attuazione ma anche i controlli.

“L’enfasi del Governo sulla crescita e l’inclusione sociale sono benvenute – dice ancora il Report -. Le autorità hanno ereditato problemi difficili e di vecchia data”. Esiste la possibilità  “che la strategia del governo non sia all’altezza delle ampie riforme necessarie” al nostro Paese. Il Governo, con le sue politiche, fa correre il rischio all’Italia di essere “vulnerabile a una nuova perdita di fiducia del mercato anche in assenza di ulteriori shock”.

Secondo il FMI, l’Italia crescerà al di sotto dell’1% nei prossimi cinque anni. Nel 2019 e nel 2020, la crescita dovrebbe essere rispettivamente dello 0,6% e 0,9%. Nel 2021 sarà dello 0,7%, mentre per il 2022 e 2023 del +0,6%. Per quanto riguarda il deficit, nel 2019 sarà del 2,1% del PIL. Nel 2020, vicino al 2,9%. Nel 2021 raggiungerà il 3% e resterà stabile sino al 2023.

A questo quadro preoccupante si aggiunge il rischio povertà, corso dal 20% delle famiglie italiane. Ne consegue una fuga all’estero mai così alta da cinquant’anni a questa parte. Particolarmente colpiti sono i giovani. Il Fondo Monetario affronta anche il capitolo pensioni e parlando della ‘Quota 100’, afferma che le regole per poter andare il pensione sono state “allentate notevolmente e questo potrebbe aumentare il numero dei pensionati, ridurre la partecipazione al mercato del lavoro e la crescita potenziale, e aumentare i già elevati costi pensionistici”.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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