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GLI USA UCCIDONO IL GENERALE IRANIANO SOLEIMANI: TENSIONE ALLE STELLE

I video del raid e delle manifestazioni di gioia in Iraq

Gli Stati Uniti hanno lanciato ieri un raid sull’aeroporto di Baghdad, in Iraq, nel quale è rimasto ucciso il Generale iraniano Qassem Soleimani, figura di spicco del Governo di Teheran. Con Soleimani sono rimaste uccise altre 10 persone.

Soleimani comandava le brigate al Quds, le Guardie della rivoluzione islamica ed è stato protagonista della seconda fase dell’insurrezione anti-americana in Iraq. Si è inoltre occupato di armare gli Hezbollah libanesi contro Tel Aviv per poi coordinare la repressione del Governo siriano contro la rivolta. Infine, in un’anomala alleanza con Washington, è stato tra le figure chiave nella sconfitta dell’Isis.

LE PRIME IMMAGINI DEL RAI USA

La morte del Generale ha scatenato una tensione elevatissima tra gli USA e l’Iran. Il Ministro di Teheran, Zarif ha dichiarato che “l’assassinio di Soleimani, la forza più efficace nel combattere il Daesh, Al Nusrah e Al Qaeda, è pericoloso, una folle escalation”.

Il primo ministro iracheno Adel Abdul-Mahdi ha parlato di “un’aggressione contro l’Iraq” che “scatenerà una guerra devastante in Iraq e nella regione”.

Durissimo anche il commento del presidente iraniano Hassan Rohani. “Non c’è dubbio che la grande nazione dell’Iran e le altre nazioni libere della regione si vendicheranno dall’orribile crimine commesso dagli americani”.

Minacciose le parole dei Pasdaran quando affermano che gli USA “devono cominciare a ritirare le loro forze dalla regione islamica da oggi, o cominciare a comprare bare per i loro soldati”.”Il regime sionista dovrebbe fare le valigie e tornare nei Paesi europei, da dove è venuto, altrimenti subirà una risposta devastante dalla Ummah islamica”, ha dichiarato il vice capo delle Guardie della rivoluzione islamica, Mohammad Reza Naghdi. “Possono scegliere: a noi non piacciono gli spargimenti di sangue”.

E’ verosimile che gli USA abbiano avuto un sostegno logistico da parte dei Servizi iracheni nell’eliminazione di Solimani, considerato ingombrante in quanto esponente sciita.

La situazione che si è venuta a creare preoccupa anche il Ministero degli Esteri italiano: “Gli ultimi sviluppi della situazione in Iraq sono molto preoccupanti”, afferma in una Nota. “Negli ultimi giorni abbiamo assistito ad una pericolosa escalation culminata nell’uccisione del Generale iraniano Soleimani. L’Italia lancia un forte appello perché si agisca con moderazione e responsabilità, mantenendo aperti canali di dialogo, evitando atti che possono avere gravi conseguenze sull’intera regione. Nessuno sforzo deve essere risparmiato per assicurare la de-escalation e la stabilità”.

Intanto Israele ha deciso di convocare un vertice d’urgenza con i capi delle Forze Armate e dei Servizi di sicurezza, proprio per il fatto che Soleimani si era schierato dalla parte degli Hezbollah libanesi, di Hamas e della Jihad islamica a Gaza, quindi, contro Tel Aviv. Israele teme rappresaglie.

Gli Stati Uniti, dal canto loro hanno affermato che l’operazione militare ha mirato a colpire un elemento di spicco vicino alla Guida Suprema, l’ayatollah Ali Khamenei. Con la morte di Soleimani, gli USA ritengono che eventuali attacchi dall’Iran contro Washington possano essere stati neutralizzati. Il Pentagono, in una Nota afferma: “Gli Stati Uniti continueranno ad assumere le azioni necessarie per proteggere la nostra gente e i nostri interessi ovunque nel mondo”, sottolineando che Soleimani “voleva attaccare i diplomatici americani”.

Khamenei ha chiesto tre giorni di lutto ed ha sottolineato che la morte di Soleimani renderà ancor più aspra la resistenza contro gli Stati Uniti ed Israele. “Il lavoro e il cammino del generale Qassem Soleimani non si fermeranno e una dura vendetta attende i criminali, le cui mani nefaste sono insanguinate con il sangue di Soleimani e altri martiri dell’attacco della notte scorsa”, ha dichiarato Khamenei.

Soddisfatto il presidente americano, Donald Trump che su Twitter, con atteggiamento provocatorio ha scritto: “L’Iran non ha mai vinto una guerra, ma non ha mai perso un negoziato”.

Tuttavia, il fatto che Trump abbia agito senza il parere del Congresso, ha scatenato roventi polemiche in seno alla politica americana. Il candidato Dem alla Casa Bianca, Joe Biden ha commentato dicendo che Trump, con l’azione militare in Iraq, ha gettato “dinamite in una polveriera”. Non da meno l’altra candidata, Elizabeth Warren secondo la quale”bisogna evitare una costosa guerra”, anche se “Soleimani era un assassino responsabile della morte di migliaia di persone, inclusi centinaia di americani, la mossa è stata avventata”.

Il Segretario di Stato americano Mike Pompeo ha pubblicato su Twitter un video che mostra gli “iracheni ballano in strada per la libertà: grati che il generale Soleimani non ci sia più”.

Washington ha comunque voluto correre ai ripari, sollecitando i cittadini americani sul territorio iracheno a “lasciare immediatamente” il territorio.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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