Politica

Governo. Il Pd è consapevole di dover prendere l’iniziativa. Si rischia di consegnare il Paese a derive pericolose

I Dem sono chiamati da molti a tentare di fare un governo. Per Martina lo stop di Di Maio alla collaborazione con la Lega è un passo importante

Le consultazioni proseguono: Roberto Fico deve dare una risposta ultima al presidente Mattarella nella giornata di giovedì e per questo oggi incontrerà le delegazioni di Pd e M5s rispettivamente alle 11 e alle 13 di giovedì. Alla dichiarazione di Di Maio di voler stoppare la collaborazione con la Lega, Martina ha commentato: “si tratta di un passaggio politicamente importante perché escludere definitivamente una trattativa come quella che abbiamo visto fin qui tra Lega, 5 Stelle e centrodestra è un cambiamento che avevamo chiesto ed effettivamente le parole di Di Maio sono state molto nette e molto chiare”.

Ma il segretario reggente del Pd ha anche precisato che “c’è preoccupazione vera rispetto a un governo a trazione leghista. L’impressione che ho è che tanti chiedano di provare a fare un lavoro, sapendo che è complicato, nessuno la fa facile. Ma se il rischio è consegnare il Paese a derive pericolose il Pd è consapevole di dover provare a prendere un’iniziativa. Decideremo insieme”. Mentre sull’ipotesi di un voto anticipato a breve, Martina ha dichiarato: “mi preoccupa perché darebbe un segnale sbagliato e rischierebbe di replicare una situazione che non possiamo permetterci”, ha sottolineato Martina a margine di una manifestazione dell’Anpi a Roma.

Sulla possibilità di un governo Pd-M5S sono intervenute anche le altre forze politiche: il ministro uscente dello Sviluppo economico Carlo Calenda ha confermato il suo addio ai dem “in caso di un’alleanza col M5s”. Calenda ha infatti spiegato: “Mi sono rotto di questa politica da tifo da stadio e opposti bullismi. Non ha nulla a che fare con la complessità dei problemi che dobbiamo affrontare e neanche con una politica forte di cui abbiamo disperatamente bisogno”, ha aggiunto. Mentre sulla possibilità di candidarsi alla segreteria del partito ha risposto: “No, grazie. Ci sono dentro da troppo poco tempo e francamente in questo stato di marasma e di opposte tifoserie aggiungerei solo caos”.

Il deputato dem Ettore Rosato, su un accordo coi 5 Stelle ha storto il naso dichiarando: “tra dem e Movimento esiste un’esigenza di discussioni approfondite, ma le distanze restano abissali, enormi”. Rosato ha spiegato: “Siamo stati avversari per cinque anni non per caso, ma per profondi motivi di divergenza: questo non va dimenticato nell’affrontare consenso di responsabilità il mandato che il Presidente della Repubblica ha assegnato a Roberto Fico”. E poi ha precisato: “il fatto di incontrare il presidente della Camera non significa che si può arrivare a un approdo per costruire un governo assieme”.

Mentre il sottosegretario Antonello Giacomelli ha chiesto a Matteo Renzi di ritirare le sue dimissioni e guidare tutto il partito in questo confronto: “Si tratta di una verifica importante, per i diversi scenari che possono aprirsi ed il Pd non può affrontarla con un assetto provvisorio, con una gestione transitoria, con il suo leader politico defilato”, ha dichiarato. Sull’argomento governo tra Pd e M5S si sono scontrati ancora una volta Berlusconi e Salvini. Il Cavaliere ha iniziato con un monito alle forze politiche: “Siamo impegnati a cercare una soluzione alla crisi politica, senza veti né preclusioni, rispettosa del voto espresso dagli italiani”, aggiungendo che “tutte le forze politiche hanno il dovere di essere responsabili, nel linguaggio e nei comportamenti. Il calcolo politico non può portare a disgregare quella convivenza democratica faticosamente acquisita settant’anni fa”.

Ma poi ha proseguito attaccando i pentastellati: “Siamo di fronte a un grave pericolo – ha sottolineato. – L’altro giorno stavo dando una mano a delle persone e ho chiesto loro come si sentissero di fronte a questa formazione politica, che non si può certo definire democratica. Uno mi guarda negli occhi e mi dice: ‘Credo che ci sentiamo come gli ebrei al primo apparire della figura di Hitler'”. Per niente gradite però da Salvini queste parole; la sua replica a Berlusconi infatti è stata: “paragona i 5 Stelle ai nazisti? E’ meglio tacere e rispettare il voto degli italiani invece di dire sciocchezze. Io voglio dare un governo all’Italia, sono stufo di insulti, capricci e litigi”.

Successivamente c’è stata però una precisazione dello staff di Silvio Berlusconi che in una nota ha spiegato: “Al presidente sono state attribuite parole che appartengono ad altri. In particolare la frase legata agli ebrei ed Hitler è stata pronunciata da uno dei partecipanti ad un incontro del 24 aprile a Pordenone: è di tutta evidenza che questo concetto è stato semplicemente riferito”. E ancora: “Questa frase, che chiaramente non appartiene al pensiero e al sentire del presidente Berlusconi, lo ha molto colpito proprio per la gravità del contenuto.

Beatrice Spreafico

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Beatrice Spreafico

"Leggere, scrivere, chiacchierare, ascoltare, ridere, amare.. queste sono le costanti della mia vita senza le quali non potrei essere io. Amo emozionarmi e sorprendermi, cercando di lasciare un bel ricordo di me nelle persone che incontro. Credo nell’empatia e nel potere della determinazione: la mia testardaggine incallita è rinomata e - guarda caso - il mio motto è “mai arrendersi. Le cose belle richiedono tempo”. Porto gli occhiali, che sono la mia estensione sul mondo e vivo tra ricci e capricci. Sono Social Media Manger In Wellnet, dove mi occupo di Social e sviluppo Piani Strategici ed Operativi per i clienti, su differenti piattaforme. In poche parole? Trasformo le loro richieste in parole ed immagini da ricordare. A LaVoce, invece, mi occupo della prima pagina scrivendo di politica, economia, attualità e scienza."

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