Politica

Governo. Pedrazzini (FI): “Coi due forni, Di Maio rischia di finire come un tacchino”

Il Deputato di Forza Italia è intervenuto circa la posizione del M5S

Roma, 19 aprile – Il parlamentare di Forza Italia, Claudio Pedrazzini, è intervenuto circa la posizione del M5S, relativamente alla formazione del nuovo Governo.

“Giggino o’Congiuntivo continua a illudersi di poter fare il premier e dopo una serie di diktat sull’esclusione di Berlusconi, irricevibili da Salvini e da Forza Italia, lancia un ultimatum al leader della Lega: o rinuncia in una settimana all’alleanza con il Cav o lui chiuderà uno dei due forni, lasciandosi aperta solo la possibilità di un’intesa con il PD”, ha affermato Pedrazzini aggiungendo: “Poco importa che nel frattempo il Capo dello Stato abbia dato un incarico esplorativo alla Presidente del Senato: Di Maio sembra interessato a tutto fuorché ad assicurare un Governo al Paese in una situazione economica ancora precaria e di fronte a uno scenario internazionale quanto mai incerto”.

“Su una cosa, però, Di Maio ha ragione – ha proseguito Pedrazzini – : quando sostiene che, a differenza dei grillini, Matteo Salvini non può giocare da solo una partita a tutta campo. Infatti, è il centrodestra unito che ha vinto le elezioni ed è l’alleanza tra il Cavaliere, il Carroccio e la Meloni che gli italiani hanno chiaramente indicato di preferire. Come ha agito in queste settimane, siamo certi che il segretario federale della Lega continuerà a mantenere il punto”. “Sbaglia, però, Di Maio quando dice che Salvini non può dettare condizioni con il suo 17% a un partito del 32%, perché la Lega non parla per sé ma, forte di quel 37 per cento di elettori che hanno scelto centrodestra, ha il diritto di esprimere il premier”.

“La politica dei due forni non l’ha inventata il M5S e Di Maio non è Craxi e neppure Andreotti – ha sottolineato il parlamentare azzurro -: il suo analfabetismo politico rischia di giocargli un brutto scherzo e la sua insaziabile sete di poltrone (di una in particolare, quella di Palazzo Chigi) di ritorcerglisi contro. Lo sa Martina che, pur nella inevitabile debolezza di portavoce a termine di un partito ripiegato su se stesso, ha comunque ben chiaro che la rottura tra 5Stelle e centrodestra potrebbe rimettere in gioco il PD ed è altrettanto consapevole che per la sua base è molto più digeribile un Governo guidato da un grillino di sinistra camuffato da figura istituzionale, come il Presidente della Camera”.

“Fico, dunque, e non Di Maio salirebbe al Colle se il leader 5Stelle rinunciasse al forno del centrodestra. In quello del centrosinistra lui verrebbe cotto a puntino. Dopo essersi atteggiato a pavone, Giggino farebbe così la fine del tacchino”, ha concluso Pedrazzini.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo

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