Politica

I MIGRANTI DELLA SEA WATCH E DELLA SEA EYE LI VUOLE SOLO TONINELLI

Dopo il No di Malta si apre una polemica tra Toninelli e Salvini: il primo vuole farli sbarcare ma il secondo si oppone

La vicenda dei 49 migranti imbarcati sulla Sea Watch e sulla Sea Eye, da diversi giorni fermi nel Mediterraneo, continua a tenere banco nella politica internazionale.

Il premier di Malta, Joseph Muscat è stato più che chiaro: l’isola non sarà mai il posto dove vengono fatti “sbarcare i migranti salvati dalle Ong che gli Paesi non vogliono accogliere”. Muscat non intende creare alcun tipo di precedente. “Il Governo – ha spiegato – deve trovare un equilibrio tra protezione di vite umane e proteggere Malta e la sua sicurezza”.

Muscat ha ricordato che Malta sta intrattenendo rapporti con l’Unione Europea, circa gli sbarchi dei migranti e per questo vuole garanzie. “Se noi accogliamo i migranti, ciò rappresenterà un precedente per altre occasioni simili? Se ci sono Ong in futuro che fanno quel che vogliono, Malta dovrà occuparsene? No, questo non è quel che succederà”.

Riferendosi poi all’Italia, il premier maltese ha affermato: “Alcuni Paesi stanno cercando di mostrare quanto siano duri, chiudendo i propri porti”.”La prossima volta ci sarà una nave con 100 migranti a bordo, e poi 200. Ci verrà detto, visto che li avete accolti, dovrete farlo ogni volta?”. Ricordando che Malta, la settimana scorsa ha accolto 249 migranti, Muscat ha sottolineato: “Lo abbiamo fatto perché era nostro obbligo farlo, e senza impuntarci. Queste persone stavano affogando, erano nella nostra zona di competenza per i salvataggi, così le forze armate maltesi li hanno salvati”.

Intanto in seno al Governo italiano si apre nel merito un’altra frattura tra M5S e Lega, con il Ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli da una parte, ed il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini dall’altra.

Toninelli ha scritto su Facebook: Siamo pronti a dare una lezione all’Europa accogliendo le donne e i bambini a bordo delle navi Sea Watch e Sea Eye, ma tutta la Ue deve farsi carico del problema, a partire da Germania e Olanda, Paesi le cui bandiere sventolano sulle due imbarcazioni”. “Le Ong di riferimento, come al solito, non hanno rispettato la legge del mare. Addirittura la nave di SeaEye ha mentito sullo stato del barcone dal quale ha prelevato i migranti, che non stava affatto affondando come da essa comunicato. I due interventi sono avvenuti in acque Sar libiche, toccava dunque a Tripoli agire. Ma le due Ong hanno invertito la rotta, ora sono a ridosso delle coste maltesi ed è giusto che sbarchino lì, viste anche le condizioni del mare in peggioramento”.

Toninelli ha sottolineato che ora come ora, non ci sono porti chiusi in Italia poiché nessun porto italiano è “interessato alle operazioni e non avendo il Mrcc (Maritime rescue coordination centre) italiano coordinato i soccorsi”. “Darò mandato alle strutture del mio ministero di valutare eventuali accertamenti di natura disciplinare visto che nessuna Autorità di sistema portuale italiana può arrogarsi prerogative che travalicano le sue funzioni amministrative”, ha concluso Toninelli.

Salvini non ha tardato a rimarcare la sua posizione e sempre attraverso Facebook ha dichiarato:  “Quanti migranti accogliamo? Zero, abbiamo già dato”. “Su questa scrivania  – ha proseguito il Ministro – ho firmato il permesso di arrivare in Italia a centinaia di donne e bambini riconosciuti in fuga da guerre da associazioni serie e che avranno in Italia il loro futuro. Poi basta: per i trafficanti di esseri umani i porti italiani sono erano e saranno chiusi. Grazie a questo traffico gli scafisti comprano armi e droga; io non sarò complice di chi vende a esseri umani per poi comprare armi e droga”. Le “Ong non hanno obbedito a indicazioni precise impartite”. “Quei generosi – riferendosi alle due ONG responsabili della Sea Watch e della Sea Eye – si sono rifiutati di obbedire a indicazioni precise che erano state impartite: business, soldi, quattrini, io non mollo. Chi fa i soldi sulla pelle della gente non ha un porto”.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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