Politica

IL FIGLIO DI TRIA CHE SALVA I MIGRANTI CON LA ONG MEDITERRANEA

Stefano Paolo Tria, figlio del titolare dell'Economia, è stato identificato come skipper di una barca a vela che ha collaborato con la nave ONG 'Mare Jonio'

Non si può certo dire che sia un gran periodo per il Ministro dell’Economia, Giovanni Tria. Dopo le polemiche sul caso Bugno e quelle per il Decreto Banche, a complicare le giornate del titolare dell’Economia ci si mette anche il figlio, Stefano Paolo Tria.

La vicenda era stata portata alla luce da un’inchiesta giornalistica condotta dal quotidiano, ‘La Verità’ ma adesso trova conferma dai diretti interessati. Stefano Paolo Tria ha collaborato attivamente con la nave’ Mare Jonio’ della Mediterranea Saving Humans, la ONG che ha a capo Luca Casarini, nel salvataggio dei 49 migranti nel Canale di Sicilia, a metà dello scorso mese di marzo. Tria, secondo skipper di una barca a vela, la ‘Raj’, presente nella zona, ha supportato l’azione della ‘Mare Jonio’.

La ONG ha confermato che le affermazioni del quotidiano non erano solo chiacchiere giornalistiche: “E’ uno di noi”, hanno affermato dalla Mediterranea Saving Humans, riferendosi al figlio del Ministro. “Non ci siamo mai posti il problema di chi ognuno di noi sia figlio e parente; Stefano Tria fa quello per cui Mediterranea è nata: salvare e salvarci da questo orrore”, ha scritto su Twitter la ONG.

Stefano Paolo Tria, ufficialmente è un appassionato di mare e di archeologia, oltre ad essere esponente nel progetto Archeosail Lazio, un’organizzazione che si occupa di crociere archeologiche nel Mediterraneo.

Al momento dello sbarco dei migranti e dell’identificazione di tutti i soggetti coinvolti, è stato accertato che il giovane Tria si trovava a bordo della ‘Raj’ con altre 9 persone. La barca a vela era partita da Palermo al preciso scopo di supportare la ‘Mare Jonio’.

Attualmente, non ci sono commenti da parte del giovane Tria come dal padre Ministro.

Indubbiamente, quando si è maggiorenni e l’età dei vaccini è lontana, si è responsabili delle proprie azioni. Tuttavia, non si può far finta di nulla davanti certi fatti: Stefano Paolo Tria è figlio di un Ministro che siede accanto al Vicepremier e Ministro dell’Interno, Matteo Salvini la cui posizione in fatto di migranti, sbarchi e chi li favorisce, è cosa nota. Logico che il comportamento del giovane Tria, qualche imbarazzo nel padre lo avrà creato.

C’è da chiedersi con quale disinvoltura i due si guarderanno in faccia quando da una parte c’è un Ministro che con i migranti viaggia a tolleranza zero e dall’altra, ce n’è un altro, padre di un figlio “ribelle” alle linee dettate dal primo. Coesistenza un po’ difficile.

Inoltre, con quale disinvoltura Salvini, in sede di Consiglio dei Ministri, potrà parlare di qualche eventuale iniziativa che vorrebbe intraprendere per contrastare il flusso dei migranti, sapendo che nella stessa stanza c’è il padre del “nemico” che lo ascolta?

Ordinarie conseguenze di un”matrimonio politico” contro natura, diversamente detto, alleanza di Governo.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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