Cronaca

Imane Fadil: le prime analisi escludono la radioattività

L'ultima parola spetta al Centro ricerche Casaccia dell'Enea, in provincia di Roma

Milano, 1 marzo – Le prime analisi condotte sul cadavere di Imane Fadil, la modella marocchina testimone di spicco al processo Ruby Ter, morta in circostanze misteriose il 1 marzo scorso, hanno escluso la presenza di radioattività. La ragazza dunque non sarebbe stata uccisa da un mix di sostanze radioattive. Gli accertamenti sono stati condotti dai tecnici dell’Istituto di Fisica dell’Università di Milano, prelevando campioni dal fegato e da un rene.

Quanto stabilito finora, non è però da intendersi come risultato definitivo: l’ultima parola spetta al Centro ricerche Casaccia dell’Enea, in provincia di Roma.

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