Calcio Serie A

Juventus: il nuovo allenatore è Maurizio Sarri

Tifoseria bianconera divisa, Napoli grida al tradimento

Dopo il turbinio di voci delle ultime settimane, l’ufficialità è arrivata nel pomeriggio di ieri: Maurizio Sarri lascia il Chelsea per diventare il nuovo allenatore della Juventus. È durata dunque una sola stagione l’avventura inglese del tecnico toscano, che torna in patria dopo aver conquistato l’Europa League con i “Blues”.

L’approdo sulla panchina bianconera dell’ex allenatore di Empoli e Napoli non ha lasciato indifferente la tifoseria juventina che si è letteralmente spaccata in due fronti circa la scelta tecnica adottata dalla dirigenza. Se, da un lato, quanti hanno amato le trame ariose ordite a suo tempo dal Napoli si augurano di poter assistere allo stesso spettacolo anche allo “Stadium”, dall’altro tuttavia non manca chi manifesta perplessità, se non addirittura chiaro fastidio, a proposito dell’arrivo di Sarri.

I più raffinati palati juventini, infatti, sognando più o meno segretamente Klopp, si erano fatti la bocca all’idea che uno tra Guardiola e Pochettino potesse giungere a Torino. Il segnale, in tal caso, sarebbe stato chiaro: perseverare nell’inseguimento al sogno Champions League sotto la guida di un tecnico di conclamato spessore europeo; in tale ottica, seppur faticosamente, il tifo bianconero avrebbe digerito persino l’arrivo del “nemico” Mourinho. Viceversa, la virata su Sarri è risultata agli occhi dei più come la rassegnata accettazione di un ruolo più defilato in Europa e poco importa che l’ex tecnico del Chelsea sia fresco del trionfo nella seconda competizione continentale per club.

I sostenitori bianconeri, del resto, non sono nuovi a prese di posizioni piuttosto radicali circa la scelta degli allenatori. Non fu morbida, per esempio, l’accoglienza riservata a Carlo Ancelotti, che poi negli anni avrebbe vinto e rivinto tutto in rossonero; analogamente, la venerazione per Antonio Conte, artefice della resurrezione della Juventus dopo “Calciopoli”, impedì ai tifosi di apprezzare l’arrivo di Massimiliano Allegri, che pure, successivamente, avrebbe arricchito la collezione di scudetti della “Vecchia Signora”, oltre ad arrivare due volte in finale in Champions League, perdendo in entrambe le occasioni contro avversari obiettivamente più forti e navigati.

I detrattori di Sarri, inoltre, non sorvolano su atteggiamenti ritenuti poco fini e poco, per così dire, “juventini”, quali un abbigliamento non proprio incline all’eleganza, nonché la non infrequente adozione di un robusto turpiloquio in conferenza stampa; aspetti, tuttavia, che non dovrebbero risultare difficili da adeguare. Più in concreto, infine, non può omettersi il richiamo a quella frangia della tifoseria che non dimentica come proprio Sarri, quando era alla guida del Napoli, non risparmiò affermazioni poco lusinghiere nei confronti della società juventina. La stessa società a cui dalla prossima stagione l’allenatore toscano assicurerà i propri servigi, anche a costo di inimicarsi i tifosi napoletani, “traditi” da colui che per lungo tempo avevano stimato come il paladino del loro riscatto.

Gigi Bria

Mostra Altro

Gigi Bria

Le cose migliori arrivano per caso. Per caso, ormai dieci anni fa, iniziai ad insegnare diritto ed economia politica in una scuola superiore di Milano. Sempre per caso, qualche anno fa, mi fu proposto di scrivere. Ho visto "La Voce" quando era ancora un embrione; ora è il giovane figlio di cui mi prendo cura ogni giorno parlando di sport e dirigendone la relativa redazione. Seguo il mondo del calcio, confidando di riuscire a non far mai trasparire la mia pur blanda fede calcistica.

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio